Tra meno di cento giorni Curiosity sarà giunto su Marte. Curiosity è un robot con le ruote, che potrà spostarsi sulla superficie del pianeta alla ricerca di risposte. E soprattutto alla ricerca di eventuali forme di vita. Quando si parla di vita intendiamo microscopici batteri che potrebbero trovarsi nel sottosuolo di Marte. Se Curiosity dovesse trovarli, per la prima volta avremmo la certezza che la vita può svilupparsi ancheal di fuori del nostro pianeta. Ammesso che quei batteri siano realmente di origine marziana.Per alcuni biologi non è infatti da escludere una possibile contaminazione avvenuta con le precedenti missioni. Potremmo cioé aver portato noi i batteri sul pianeta, in particolare con le missioni degli anni ’70, meno controllate rispetto quelle più recenti. Curiosity rischia così di scoprire batteri marziani che potrebbero in realtà essere di origine terrestre. Anche per questo si punta sempre di più su altri corpi del sistema solare: come Europa, un satellite di Giove, e Titano, il più grande satellite di Saturno. In questi casi saremmo sicuri: se ci fossero batteri, sarebbero di origine aliena.
Stella gigante per un buco nero gigante
Che le stelle possano diventare il pasto di uno di quei super buchi neri al centro delle galassie, lo si sapeva: si tratta di eventi che si fanno notare per via delle emissioni altamente energetiche generate durante il processo, una sorta di getti sparati nello spazio a velocità relativistiche. Qualcosa del genere è stato osservato anche in prossimità del centro di una galassia a 2,7 miliardi di anni luce. Questa volta, però, analizzando la natura dei getti prodotti è stato possibile non solo stabilire la taglia del buco nero ma anche capire che tipo di stella è stata inghiottita. Si stima che la massa del mastodontico buco nero sia pari a circa 3 milioni di volte quella del Sole, mentre la sua preda sarebbe una stella gigante rossa. Questa, sottoposta a una irresistibile attrazione, ha cominciato a deformarsi, allungandosi e attorcigliandosi intorno al buco nero, fino a smembrarsi. A questo punto, metà di essa è stata inghiottita mentre la parte restante è stata spinta via ad alta velocità, come se si trattasse delle due estremità di un elastico che, troppo teso si spezza.
L’Europa fra le lune di Giove con JUICE
L’Agenzia Spaziale Europea punterà sulle lune ghiacciate di Giove con la missione spaziale JUICE (JUpiter ICy moons Explorer). Selezionata fra altre missioni proposte nell’ambito del programma Cosmic Vision 2015-2025, JUICE conta molto anche sull’Italia: il coinvolgimento di ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Astrofisica è infatti quantomai sostanzioso. Il decollo è previsto per il 2022, l’arrivo a destinazione per il 2030: a quel punto inizieranno tre anni di osservazione. Europa, Ganimede e Callisto: sono queste le lune ghiacciate che verranno studiate nel dettaglio per scoprire cosa si cela al di sotto della loro superficie. Depositi di acqua liquida? Presenza di forme molto elementari di vita? Questi e molti altri sono gli interrogativi ai quali JUICE tenterà di dare una risposta.