Il 24 aprile 1990 lo shuttle Discovery trasportava nello spazio qualcosa che per la comunità astronomica era la realizzazione di un sogno. A 600 km di altezza, lungo un’orbita circolare, iniziava l’avventura dell’Hubble Space Telescope il primo telescopio in grado di osservare l’Universo da una posizione di assoluto privilegio. L’Hubble ha infatti scavalcato quello che per i telescopi terrestri è un ostacolo insormontabile: l’atmosfera.
Libero da questo guscio di gas che agisce da filtro sulle osservazioni da terra, ma anche svincolato dai capricci delle condizioni meteo, il telescopio lavora da ben 20 anni indagando sull’universo vicino e lontano. Grazie all’Hubble abbiamo studiato l’atmosfera di pianeti che non appartengono al Sistema solare, indagato sull’evoluzione delle galassie e raccolto prove sul fatto che l’universo si espande e lo fa accelerando. 20 anni di attività sono documentati da centinaia di migliaia di immagini di grande valore scientifico e di sorprendente impatto estetico.
Oggi festeggiamo questo strumento ripercorrendo anche i momenti critici, quelli che hanno richiesto le missioni speciali di manutenzione, la prima nel ’93, l’ultima nel 2009, sempre riuscite con successo, sempre concluse con un notevole potenziamento del telescopio. Non ne sono previste altre: d’ora in poi l’Hubble dovrà contare unicamente sulle proprie forze, ma le sue condizioni di salute sono ottime e si presume rimarrà operativo ed efficiente per altri 10 anni. Buon compleanno Hubble Telescope!
STAMPA 3 D
Sviluppata dall’italiano Enrico Dini, D-Shape è una grande stampante in grado di creare oggetti tridimensionali. Attraverso centinaia di ugelli, la stampante spruzza sabbia e un legante inorganico che rende la sabbia dura come la roccia. In poco tempo è così possibile costruire sculture ma anche piccole abitazioni. Tra le possibili applicazioni c’è anche il suo utilizzo sulla Luna: sfruttando la polvere lunare al posto della sabbia si potrebbero costruire sul posto piccole strutture abitabili. L’Agenzia Spaziale Europea ci sta pensando ma prima andranno valutati fattori quali l’assenza di un atmosfera e la gravità più bassa.
ORION RISORGE
Piccolo passo indietro dell’amministrazione Obama. Le capsule della serie Orion si faranno. Inizialmente era stato annunciato l’abbandono della loro produzione, lasciando nel futuro la Nasa senza più navette in grado di andare in orbita. Ora la notizia che sarà realizzata una loro versione più economica. Le Orion serviranno per trasportare equipaggiamento sulla Stazione Spaziale. In questo modo gli Stati Uniti non dovranno dipendere troppo dalla Russia e dalle capsule Soyuz.