L’architetto belga che le ha progettate le chiama ‘Lilypad’ cities’, isolette artificiali ecologiche che ospitano città in miniatura. Saranno i ‘rifugi climatici’ del futuro, quando il livello delle acque si alzerà di 88 cm, e non oltre il 2100 molte isole del Pacifico rischieranno di scomparire.
Le Lylipad, spiega Vincent Callebaut al Dailymail, rappresentano una soluzione affascinante e per ora soltanto immaginaria: costruite attorno ad un lago che raccoglie e trasforma l’acqua piovana, non sono ferme ma si muovono seguendo le correnti oceaniche e le maree.
All’interno delle isole dei cambiamenti climatici, l’architetto belga colloca tre spiagge e persino una piccola catena montuosa, per consentire agli abitanti, messi in salvo dai capricci dei mari, di cambiare scenario e passare dalla sabbia ai boschi.
Ma non finisce qui, Callebaut prevede un sistema di alimentazione elettrica da fonti completamente pulite e rinnovabili: con centrali solari, termiche, eoliche e originate dalle maree. A vedere il disegno c’è da restare senza parole: simili a dischi volanti, le colorate Lilypad esploreranno i mari galleggiando come pioniere degli oceani.