Gli umanoidi di tipo Beta hanno aspetto perfettamente umano, al punto da potersi mescolare tra noi senza alcun problema di poter essere scoperti. Indossano tute bianco-azzurre, cinture che stringono la vita e gioielli dorati. Sono molto carini ai contattisti, ovvero ai sensitivi che asseriscono di aver stabilito una forma di contatto, fisico o mentale, con i “fratelli spaziali”. A tale tipo apparterrebbero gli alieni che negli anni settanta contattarono il catanese Eugenio Siragusa con numerosi incontri ravvicinati sull’Etna e il contattista Billy Meyer in Svizzera
Essi, definiti da alcuni “angeli della Bibbia”, sarebbero venuti per salvarci. Esisterebbe poi una variazione detta Beta-2 costituita da individui di pelle scuro-olivastra decisamente perfidi sarebbero in contrasto con i Beta, caratterizzati dal loro abbigliamento nero e dall’uso di veicoli scuri che avrebbero l’intenzione di ostacolare il “contatto” Alcuni li chiamano M.I.B.(Man in black) o Uomini in Nero anche se alcuni studiosi sostengono che questi ultimi sarebbero in realtà individui terrestri utilizzati per nascondere alla popolazione mondiale il fenomeno UFO. Inoltre Steiger accenna anche le Beta-F, entità che compaiono come delle visioni ai giovani sensitivi, scambiate, a volte, anche per la Vergine Maria (Apparizioni mariane, Fatima, Lourdes ecc.).
Si distinguono, però, in questa categoria gli Ummiti. La loro collocazione, a detta di diversi contattisti spagnoli, è su Ummo, un pianeta distante 14,6 anni luce da noi, presso la stella Wolf 424. Gli Ummiti sono individui alti e biondi distinguibili da un europeo nordico soltanto per la mancanza dell’epiglottide. Sembrerà insolito ma i pochi testimoni di incontro con gli Ummiti sostengono che essi parlino con una voce tipo Paperino e presentino chiazze a scaglie sulla pelle. Si sarebbero segretamente installati sulla Terra circa dagli anni ’50, sulla montagna francese del Cheval Blanc a La Janvie.Qui avrebbero osservato per alcuni anni il comportamento di noi umani, poi, per mettersi in contatto con noi avrebbero pensato di… scrivere lettere ad ufologi di tutto il mondo! Difatti arrivarono migliaia di lettere, soprattutto ad ufologi e contattisti spagnoli, recanti come simbolo di identificazione, una sorta di croce a sei braccia (come una doppia E). Il mistero sembra comunque stato risolto nel 1993 grazie al ricercatore spagnolo Javier Sierra, il quale identificò in Jose’ Luis Jordan Pegna, un parapsicologo paranoide fanatico per il sovrannaturale, il “mittente ummita”. E’ uno dei tipici fatti di falso di cui l’ufologia è costellata e che hanno fatto scemare la credibilità di operatori e testimoni del settore