All’interno delle nubi di gas che occupano le vaste regioni di spazio fra stella e stella, si formano talvolta dei lunghi filamenti. È a queste scie gassose che il telescopio Herschel, dell’Agenzia Spaziale Europea, ha dedicato particolare attenzione riuscendo, per la prima volta, a prenderne le misure. Si è scoperto così che, indipendentemente da densità e lunghezza (indicativamente di alcune decine di anni luce), lo spessore di questi filamenti è sempre approssimativamente lo stesso, pari a circa 20’000 volte la distanza Terra-Sole.
Non può trattarsi di una coincidenza e gli astrofisici hanno cercato di capire quale meccanismo fisico potesse aver dato origine a questa inaspettata uniformità. Con l’aiuto di simulazioni al computer si è giunti a stabilire che a “pettinare”, per così dire, il gas siano delle onde d’urto a bassa velocità, dovute all’energia turbolenta che viene iniettata nello spazio interstellare in seguito all’esplosione delle stelle.
Queste onde si propagano quindi attraverso il gas, modellandolo in filamenti. Non si tratta di una prova diretta, ma di un forte indizio sul legame fra la turbolenza e i filamenti di gas. Un altro legame importante è quello fra i nodi, che talvolta si creano fra più filamenti, e la formazione stellare. I filamenti gassosi, quindi, si dipanerebbero fra l’esplosione di stelle e la nascita di nuove.
OLTRE L’OSCURO
“Il buio oltre le stelle”, edizioni Codice, è il nuovo libro di Amedeo Balbi, cosmologo e ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata e associato all’Istituto Nazionale di Astrofisica. Il libro racconta l’Universo che si vede e quello che non si vede, dalle onde elettromagnetiche non visibili all’occhio umano, sino alle ipotesi pù recenti sulla possibile natura della materia oscura e dell’energia oscura. Tante le risposte e tante le domande ancora aperte. Amedeo Balbi ci spiega a quale di queste domande vorrebbe trovare una risposta:
“Come cosmologo la risposta che vorrei ottenere in questo momento è capire che cos’è l’energia oscura, se è vero che c’è e che cosa è. Questo è il problema più grosso aperto in cosmologia, anzi direi che ha implicazioni per la fisica teorica in generale. Rappresenta il segno di una crisi complessiva della fisica e per riflesso anche della cosmologia e della nostra comprensione dell’Universo”.
UN ALTRO RITARDO?
Si allontana la data di lancio del James Webb, successore del telescopio spaziale Hubble. Il James Webb Telescope dovrebbe andare in orbita nel 2014 ma secondo nuove indiscrezioni ci sono forti problemi di finanziamento. Il lancio potrebbe quindi slittare al 2018.