All’inizio era un asteroide come tanti, poi lo scorso dicembre per 596 Scheila è arrivata la notorietà. Inaspettatamente luminoso, avvolto da una nube diffusa che rifletteva la luce solare e con due lunghe code simili a quelle delle comete. Cosa era accaduto? Possibile che Scheila fosse una cometa dormiente scambiata per un comune asteroide?
No, è la risposta dopo le osservazioni congiunte dei due telescopi spaziali Swift e Hubble. Alone e code non presentano gli elementi tipici delle comete; sono invece costituiti da grani di polvere di varia grandezza. Scheila è quindi un asteroide come tanti, che ha subito un urto con un altro asteroide più piccolo. Lo scontro ha prodotto sulla sua superficie un cratere largo 300 metri e sollevato 600.000 tonnellate di polvere.
Proprio questa polvere ha dato origine alla nube che ora avvolge l’asteroide. Parte della nube è inoltre sospinta via dalla pressione della radiazione solare, formando così le due code che avevano messo in dubbio la vera natura di Scheila. Il caso può dirsi chiuso: nessuna cometa mascherata ma solo un asteroide che ha subito un incontro dalle conseguenze decisamente appariscenti.