Venere non si è spento ma è rimasto attivo. La notizia ci giunge dalla Venus Express, la sonda europea che da anni sta orbitando attorno al pianeta. Grazie al suo strumento Virtis, realizzato in gran parte in Italia, ha scoperto la presenza di flussi di lava prodotti nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Quanto basta per stabilire che Venere è rimasto geologicamente attivo sino in tempi recenti. E forse lo è ancora.
Giuseppe Piccioni, principale responsabile dello strumento Virtis:
“Questa scoperta è molto importante in quanto evidenzia come su Venere sia presente un vulcanismo attivo molto recente che, a differenza di quanto si pensava, non è terminato centinaia di milioni di anni fa. L’attività vulcanica è quindi in continua evoluzione ed è molto simile a quella che si verifica sulla Terra.”
Capire a fondo l’attività vulcanica di Venere servirà per scoprire una volta per tutte il perché il pianeta si sia evoluto in un vero inferno e non sia invece diventato un paradiso come la Terra.
“Questo resta ancora un aspetto in cerca della spiegazione definitiva. Noi chiamiamo Venere e Terra pianeti gemelli perché di fatto hanno dimensioni e massa molto simili. Tuttavia a un certo punto della loro storia si è avuta una deviazione nell’evoluzione: Venere ha subito un effetto serra cosiddetto galoppante, che ne ha cambiato il clima portando la superficie a temperature altissime, oltre i 400 gradi, circa il doppio di quello che può esserci in un forno della pizza.”
SOLE PASQUALE
Lunedì 5 aprile, giorno di pasquetta, il Sole si è fatto sentire. Molti potrebbero obiettare che non è vero e che la giornata non è stata per niente soleggiata, ma l’intensa attività solare registrata dai satelliti non aveva nulla a che fare con il tempo meteorologico. Il Sole è stato causa della violenta tempesta geomagnetica che si è abbattuta sul nostro pianeta: noi non ce ne siamo accorti e fortunatamente nemmeno tutta la nostra “tecnologia orbitante” ne ha risentito. Tuttavia, era dal dicembre del 2006 che non si registrava un fenomeno così intenso e grazie al satellite Soho i ricercatori lo avevano previsto, anche se si è verificato con un giorno di anticipo. Il 3 aprile scorso, Soho ha osservato una nube di particelle cariche che veniva letteralmente sparata via dal Sole alla velocità di 500 km al secondo. Diffondendosi nello spazio queste particelle hanno raggiunto la nostra atmosfera e hanno innescato delle aurore particolarmente spettacolari nelle regioni polari. Questa emissione non ha provocato danni, ma avrebbe potuto se fosse stata più intensa: per questo è necessario monitorare i fenomeni di questo tipo e riuscire a prevederli.
ROVER SULLA LUNA?
Quando la Luna si fa davvero interessante, l’ipotesi di rimetterci piede si allontana. E’ una strana situazione. Da un lato le ultime scoperte hanno rivelato la presenza di molecole d’acqua e ghiaccio in superficie, infiammando l’attenzione dei ricercatori. Dall’altro, i tagli ai fondi NASA hanno cancellato la prospettiva di farvi ritorno in un futuro prossimo con una missione umana. Come dire: proprio sul più bello! In realtà è molto probabile che venga fatto un passo intermedio e probabilmente anche più saggio. Sembra che nel corso di quest’anno la scienza lunare farà grandi progressi e di conseguenza la necessità di studiarla da vicino si farà sempre più urgente. La soluzione sarà quindi mandare dei robot con le ruote, dei rover del tutto simili a quelli che si trovano attualmente su Marte. La NASA ha già alcune idee in cantiere. L’esplorazione robotica sarà più economica e più sicura.