Piccola e sfuggente era sempre passata inosservata anche se, come ha ironicamente dichiarato Mark Showlter del SETI Institute “Chiunque avrebbe potuto scoprirla”. È un piccolo oggetto in orbita intorno al pianeta Nettuno, una luna della cui esistenza non ci si era ancora accorti e la cui scoperta è avvenuta quasi per caso. Showlter stava studiando immagini d’archivio dei sottili anelli di Nettuno, ottenute grazie al telescopio Hubble nel 2009. Accortosi della presenza di un piccolo punto chiaro, ha esaminato anche immagini del 2004 e del 2005, tutte di pubblico dominio, trovando conferma ai suoi sospetti. S/2004 N 1, questa la sigla identificativa, è quindi la 14esima luna di Nettuno, ora in attesa di un nome più consono alla famiglia di cui fanno parte anche Tritone, Nereide, Larissa. Secondo le prime stime, sarebbe la piccola delle 14: il suo diametro non misurerebbe più di 20 Km.
LA NUBE E IL BUCO NERO
Il Very Large Telescope, in Cile, ha osservato cosa succede nelle vicinanze del buco nero gigante annidato nel centro della nostra Galassia. È stata così registrata la drammatica deformazione subita da una nube di gas trovatasi a passare da quelle parti. I dati del VLT mostrano che la nube è stata stirata come fosse un enorme elastico: la parte frontale ha superato il punto di massimo avvicinamento a una distanza appena sufficiente a non farsi inghiottire, e ora, sottoposta a una sorta di enorme effetto fionda , si muove a una velocità impressionante, più di 10 milioni di chilometri all’ora, circa l’1% della velocità della luce. La possibilità di seguire le fasi di questo evento fornisce dati senza precedenti sugli effetti della gravità estrema.
RIENTRO ANTICIPATO
La seconda passeggiata spaziale di Luca Parmitano è stata più breve del previsto. Il rientro anticipato per lui e Chris Cassidy, dopo solo un’ora e 32 minuti contro le 6 ore e mezza previste, è stato deciso in seguito alla segnalazione, da parte di Parmitano, della presenza di acqua all’interno del casco. Nessun allarme, ma le anomalie richiedono attenzione e la sicurezza passa in primo piano: le operazioni extraveicolari possono attendere, nel frattempo gli ingegneri cercano l’origine della perdita.
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