Tra i buchi neri c’è un nuovo re. Si trova nel cuore della galassia M87 e ha conquistato lo scettro grazie al valore della sua massa, paria 6,6 miliardi di volte quella del Sole. Un valore enorme, calcolato combinando i dati ottenuti da diversi telescopi: ognuno ha misurato il movimento delle stelle della galassia sino a raggiungere una precisione 10 volte superiore alle misure precedenti. Da questi movimenti è poi stato possibile calcolare la massa del buco nero.
La massa così grande rende molto vasta la zona di influenza gravitazionale del buco nero: il suo orizzonte degli eventi, ovvero la linea di confine entro la quale nulla può più sfuggire alla sua attrazione, è talmente estesa da poter inghiottire in un sol boccone buona parte del nostro sistema solare. Fortuna che il buco nero e la galassia che lo ospita si trovano a ben 50 milioni di anni luce da noi.
Con un’estensione così ampia, l’orizzonte degli eventi del buco nero potrebbe risultare visibile ai futuri telescopi. Se e quando ciò accadrà, potremo parlare di un momento storico per l’astrofisica. Sino ad ora deduciamo la presenza dei buchi neri solo in modo indiretto, in base agli effetti che producono sul gas e le stelle vicine. Manca la conferma osservativa diretta che potrebbe giungere proprio osservando il cuore della galassia M87 e vedendo al suo centro un bel cerchio tutto nero.
UNA STRANA COPPIA DI GALASSIE
L’immagine ottenuta dal telescopio WISE, della NASA, mostra due galassie che, pur formando una coppia, non si somigliano affatto. Una sembra quasi disegnata, con una classica forma a spirale, l’altra ha un aspetto in apparenza più disordinato: molto luminosa, chiamata anche Galassia Sigaro per la struttura allungata, è decisamente meno spettacolare della compagna. Sono tuttavia proprio queste differenze, evidenti al primo sguardo, a dare all’immagine un’importante valenza scientifica. La galassia Sigaro è influenzata dalla presenza della compagna, denominata M82, che esercita su di essa una notevole azione gravitazionale, e questo si ripercuote anche sul suo aspetto. Se, nel nostro piccolo, sappiamo che ad esempio l’interazione gravitazionale fra Terra e Luna provoca lo spostamento di grandi masse d’acqua con il fenomeno delle maree, su scale enormemente più grandi, una galassia che influisce gravitazionalmente su un altra può provocare perturbazioni tali da innescare la formazione di nuove stelle. Ed è proprio questo che sta succedendo alla galassia Sigaro che, se perde nel confronto estetico con la compagna, vince in quanto a produttività stellare.
ISS, PER LAVORO E PER TURISMO
C’è chi è disposto a sborsare decine di milioni di dollari per salire a bordo della Stazione Spaziale e chi invece doveva andarci per lavoro e rischia di rimanere a terra a meno di un mese dalla data prefissata per la partenza. Due notizie, in questi giorni, parlano di persone che hanno, o avranno, la stazione orbitante come meta. Da una parte c’è Timothy Kopra, l’astronauta che avrebbe dovuto far parte del prossimo equipaggio shuttle destinato alla ISS, il cui lancio è previsto per il 24 febbraio. Se adesso la sua partenza è in forse, la colpa è di un incidente non grave, una caduta da bicicletta, che però potrebbe, secondo le indiscrezioni, avergli causato la frattura dall’anca. La NASA non ha dichiarato come intende procedere, ma Kopra non sarà in grado di svolgere alcuni dei compiti previsti e la missione dovrà comunque essere in parte rivista. Del resto la forma fisica non è un optional se si deve raggiungere la stazione, nemmeno per i prossimi turisti. È stato annunciato infatti che nel 2013 il turismo spaziale riprenderà e più costoso che mai: per rivivere un’esperienza simile a quella dei sette milionari che nello spazio ci sono già stati, bisognerà pagare anche più di 35 milioni di dollari. Nonostante questo, l’agenzia Space Adventures assicura che i tre posti disponibili al momento, non resteranno certo vuoti.