Saranno anche vecchie ma le galassie ellittiche continuano a formare stelle. Lo ha stabilito l’intramontabile telescopio spaziale Hubble, che ha studiato quattro galassie ellittiche, lontane 40 milioni di anni luce, la cui età elevata non poteva più permettere formazione stellare al loro interno. Eppure i dati hanno svelato la presenza di alcune stelle blu, giovani e luminose.
La scoperta suggerisce di rivedere alcune convinzioni sulle galassie ellittiche. A differenza delle galassie a spirale, ricche di gas e nelle quali si accendono nuove stelle, le ellittiche sono considerate galassie evolute, vecchie, al cui interno non c’è più abbastanza gas per permettere la formazione stellare. Al limite in alcune ellittiche la formazione può ancora avvenire ma in modo molto lento, a malapena al ritmo di una stella ogni 100.000 anni.
Le quattro galassie studiate da Hubble hanno però cambiato lo scenario. Contando le stelle giovani presenti al loro interno, si deduce che si stanno ancora formando a un ritmo di una ogni 10.000 anni. A questo punto ci si chiede da dove provenga il gas necessario alla formazione delle stelle se sappiamo che in queste galassie di gas ce n’è poco o nulla. Abbiamo sbagliato i modelli teorici di evoluzione galattica? Gli astronomi fanno sapere che intendono trovare la risposta al più presto, cominciando fin d’ora a programmare nuove osservazioni e nuovi studi.
CRITICHE AL VELENO
Arsenico nel DNA: questa notizia, riferita a un batterio che vive in un lago della California, aveva fatto enorme scalpore. Si parlava di riscrivere i libri di biologia e di ripercussioni enormi anche nei criteri di ricerca di vita extraterrestre, visto che l’arsenico è considerato letale. Tutto questo succedeva sei mesi fa, e da allora, su questi risultati annunciati come rivoluzionari, continua a cadere una pioggia di polemiche che non accenna a smettere. Alcuni ricercatori sostengono che negli esperimenti di laboratorio, contrariamente a quanto affermano gli autori della scoperta, i batteri siano stati fatti crescere in un ambiente che oltre all’arsenico, conteneva anche tracce di fosforo, classico costituente del DNA. Sarebbe stato grazie a questo che i batteri sono sopravvissuti. Altri affermano che i risultati non sono attendibili perché il DNA analizzato non era stato accuratamente purificato. A questo punto servono ulteriori analisi per stabilire chi ha ragione, analisi accurate che forse sarebbe stato consigliabile fare prima di fare annunci tanto sensazionalisti.
CHI HA BISOGNO DELLA LUNA?
Oltre al fatto di trovarsi alla giusta distanza dal Sole, ad essere un pianeta roccioso con la presenza di acqua liquida e a possedere un’atmosfera, la nostra Terra ha anche un’altra caratteristica che la rende un pianeta abitabile da forme di vita evolute. Possiede un grosso satellite naturale, la Luna, che, grazie alla sua azione gravitazionale, esercita un’azione stabilizzatrice sull’asse terrestre con conseguenze importanti sul clima e l’alternanza delle stagioni. Un nuovo studio, basato su simulazioni numeriche, ha tuttavia dimostrato che per essere abitabile, un pianeta simile alla Terra può anche fare a meno di un satellite simile alla Luna. Questo fa sì che il numero altre-Terre potenzialmente abitabili sia 10 volte più grande di quanto ci si aspettava. Una buona notizia, in particolare per Kepler, il telescopio spaziale specializzato proprio nella caccia di pianeti simili al nostro.