E’ da 40 anni che cerchiamo di svelare i segreti di Cygnus X-3, un oggetto della nostra Galassia che sprigiona enormi quantità di energia, in apparenza in modo casuale. Proprio questa imprevedibilità aveva messo in difficoltà gli scienziati decisi a spiegare le dinamiche alla base delle forti emissioni energetiche. A fare chiarezza ci ha ora pensato AGILE, telescopio spaziale ideato e realizzato interamente in Italia.
I dati di AGILE hanno fornito maggiori certezze sulla vera natura di Cygnus X-3: si tratta di un buco nero, o al limite una stella di neutroni, attorno al quale orbita una stella compagna. Ma soprattutto AGILE ha rilevato per la prima volta intensi getti di radiazione gamma. Una scoperta attesa da tempo, come ci dice Marco Tavani dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, a capo del gruppo che ha effettuato lo studio.
“Noi eravamo alla ricerca di un segnale di emissione gamma da Cygnus X-3 da tanti anni. Non solo il nostro gruppo: ci sono scienziati impegnati in questa ricerca da circa 30-40 anni, in quanto necessaria per capire i processi collegati con la materia che, cadendo sul buco nero, produce queste emissioni energetiche. Per tanti anni non era stato possibile ottenere risultati certi, c‘erano segnali contraddittori. Ora, con nostra grande sorpresa, abbiamo rilevato 4-5 episodi di esplosioni gamma, durati qualche giorno, e abbiamo scoperto che esiste una regolarità che mette ordine, dal punto di vista osservativo, a una situazione in precedenza molto confusa.”
Le emissioni non avvengono quindi a caso, ma con regolarità, sotto determinate condizioni. E così Cygnus X-3 non è più una sorgente galattica imprevedibile.
ACCELERANDO SI RIPARTE
Questa volta non è stato lanciato nessun allarme, nessuno ha ripescato lo spauracchio del buco nero fatto in casa e senza tanto scalpore LHC, l’acceleratore di particelle più potente del mondo, è tornato a funzionare. Era stato messo KO a settembre dello scorso anno, a pochi giorni dall’inaugurazione, a causa di un guasto a un contatto elettrico: le riparazioni e le misure applicate perché inconvenienti simili non si ripetano hanno richiesto ben 14 mesi di tempo. Ora è tutto a posto, lo scorso 23 novembre LHC è stato attivato e ha fatto il suo dovere accelerando particelle (protoni) e facendole scontrare fra loro. LHC non è altro che un grande tunnel sotterraneo, un corridoio circolare lungo 27 km nel quale vengono sparati 2 fasci di protoni in direzioni opposte. Quando questi si scontrano vengono prodotte altre particelle fra le quali dovrebbe essere finalmente possibile individuare anche quelle che per il momento esistono solo nelle teorie. L’acceleratore ha lavorato sfruttando solo una piccola parte della propria potenza ma già nella seconda metà del 2010 lo si porterà a regimi ben superiori. Per raggiungere il traguardo, in questo caso, si accelera poco per volta.
SBUFFI SUGGESTIVI
A più di 5 anni dal suo arrivo nei dintorni di Saturno, la sonda Cassini continua a superare sé stessa: in questi giorni ha inviato a terra immagini di grande rilevanza scientifica e al tempo stesso estremamente suggestive. Il 2 e il 21 novembre ha osservato da vicino una delle lune del pianeta con gli anelli. Si tratta di Encelado che si distingue per gli sbuffi di vapore d’acqua e ghiaccio che, dalle regioni vicine al polo sud, sembrano protendersi nello spazio come dei pennacchi bianchi. Grazie alle immagini della Cassini è ora possibile osservare queste insolite caratteristiche con un dettaglio che non ha precedenti.