Scopriremo mai una nuova Terra? Quasi certamente sì e potrebbe avvenire molto presto. Anche grazie al telescopio spaziale Kepler. Anche se Kepler non è più a pieno regime, a causa di un guasto che gli impedisce di orientarsi nello spazio, ha raccolto una quantità di dati così grande da tenere impegnati i ricercatori per anni. Analizzando questi dati, stanno venendo fuori decine di pianeti extrasolari di tipo roccioso e con dimensioni simili alla Terra. Ma le buone notizie non finiscono qui. Alcuni di questi pianeti orbiterebbero attorno allo loro stella a una distanza tale da essere né troppo caldi né troppo freddi. La temperatura sulla superficie sarebbe tale da permettere la presenza di acqua allo stato liquido. E dove c’è acqua liquida potrebbe esserci la vita. Anche se si tratta di conclusioni solo ipotetiche, di questo passo la notizia della scoperta di un pianeta simile alla Terra potrebbe arrivare in tempi molto brevi.
VI PRESENTO UNA KILONOVA
Le esplosioni non sono tutte uguali, nemmeno quelle stellari: lo dimostrano le recenti osservazioni del telescopio spaziale Hubble che ne ha identificata una nuova tipologia. Oltre a nove e supernove, vecchie conoscenze, ora possiamo parlare anche di “kilonove”. È stato battezzato così l’evento esplosivo responsabile di una particolare emissione di raggi gamma, osservata da Hubble in una galassia a quasi 4 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra. Si era discusso a lungo su quale potesse essere l’origine di questi lampi di raggi gamma della durata di pochi secondi, ora le osservazioni del telescopio orbitante confermano che sono dovute alla fusione di due oggetti molto compatti, due stelle di neutroni ad esempio, il cui incontro provoca una esplosione 1000 volte più luminosa di una nova ma fino a cento volte inferiore a una supernova…in altre parole una kilonova.
RITRATTO DI PIANETA EXTRASOLARE
C’è un nuovo pianeta extrasolare che fa parlare di sé. Questa volta il merito della scoperta va al telescopio Subaru, nelle Hawaii. Il pianeta non ha caratteristiche che lo rendano speciale rispetto alle centinaia di altri individuati finora: è un gigante gassoso, con massa pari a circa 4 volte quella di Giove, a 57 anni luce da noi. Il suo primato consiste nell’essere il primo pianeta di massa relativamente ridotta, in orbita intorno a una stella simile al Sole, ad essersi lasciato “fotografare”: in altre parole ne è stata ottenuta l’immagine diretta. L’esistenza della grande maggioranza dei pianeti extrasolari è nota grazie a prove indirette, ottenute osservando variazioni della luminosità o della posizione delle stelle intorno alle quali ruotano. È molto raro riuscire osservare direttamente il pianeta e fra i pochi immortalati finora, GJ 504b, questo il nome dell’oggetto avvistato da Subaru, è ad oggi quello con massa minore.
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