Sabbia e caldo. Sono le immagini e le sensazioni che ci vengono in mente quando pensiamo al deserto del Sahara. Eppure un tempo quella regione era ricca di acqua e vegetazione. Come è stato possibile un cambiamento così radicale? Astronomi e geologi cercano insieme la risposta e ipotizzano che il passaggio sia avvenuto molto lentamente, in circa seimila anni. Causa principale: ilcambiamento nell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra.
Che l’asse di rotazione terrestre cambi di inclinazione, è un fenomenoconosciuto. E’ una conseguenza delle perturbazioni gravitazionali esercitate dagli altri corpi del sistema solare. Dal 5000 avanti Cristo sino al 1000 dopo Cristo, l’asse si sarebbe spostato di mezzo grado. Quanto basta per cambiare le condizioni climatiche in varie zone del pianeta. Per alcuni geologi queste variazioni avrebbero modificatoil percorso dei venti sopra il Sahara, causando una diminuzione della vegetazione.
Con meno alberi e piante presenti per trattenere l’acqua e poi rilasciarla nell’atmosfera, vi fu una conseguente diminuzione delle piogge. Il processo sarebbe andato avanti sino a rendere il Sahara un deserto di sabbia. Ci sono però ancora incertezze: c’è chi pensa che il processo abbia impiegatomillenni, chi crede sia avvenuto in pochi secoli. Non è una differenza da poco: stabilire i tempi dei mutamenti del clima nel passato è fondamentale per studiare i cambiamenti climatici del giorno d’oggi. E determinare così fino a che punto sono fenomeni naturali o influenzati, se non provocati, dall’uomo.
LE STRANE CODE DELL’ASTEROIDE
596 Scheila era considerato un asteroide come tanti altri e al telescopio appariva come un anonimo puntino luminoso. Poi, lo scorso11 dicembre, un astronomo statunitense si è accorto di alcuni vistosi cambiamenti: oltre a brillare di una luce più diffusa, l’asteroide presentava anche due code, simili a quelle delle comete. Vecchie immagini dell’asteroide, risalenti al 2005 e 2006, non lasciavano sospettare nulla, solo nell’ultimo mese si era effettivamente accertato un progressivo aumento di luminosità. Questa inaspettata metamorfosi di un asteroide della fascia principale è arrivata a scomodare perfino il telescopio spaziale Hubble che a fine mese gli dedicherà un po’ di tempo di osservazione per capire cosa succede. Che si tratti in realtà di una cosiddetta cometa dormiente oppure che l’asteroide si sia scontrato con un altro corpo roccioso e sia la polvere sollevata la causa dei cambiamenti osservati è tutto da chiarire, ma con tutta probabilità sul caso di Scheila e delle sue code avremo presto notizie.
I CIELI BLU DEL PIANETA ROSSO
Un tramonto blu deve fare uno strano effetto, eppure i rover Spirit e Opportunity, in quasi sette anni di permanenza su Marte, devono averci fatto l’abitudine. Ora, grazie alle immagini ottenute dalla fotocamera panoramica montata su Opportunity, lo spettacolo di un tramonto marziano lo possiamo ammirare anche noi. Mettendo in sequenza le immagini è stato possibile ottenere due suggestivi filmati. Nel primo è possibile ammirare un tramonto: 30 secondi in cui sono concentrati i 17 minuti effettivi del calar del Sole su Marte. Sorprende davvero la differenza rispetto ai nostri tramonti. Il secondo filmato mostra invece il passaggio davanti al Sole di una delle due lune marziane, Phobos. Un fenomeno ancora una volta molto diverso dalle eclissi totali che possiamo avere occasione di vedere sulla Terra visto che in questo caso il disco solare non viene interamente coperto.