Una supertempesta su un lontano pianeta extrasolare: un evento individuato per la prima volta grazie a uno strumento che promette importanti risultati. Lo strumento è un nuovo spettrografo montato sul Very Large Telescope in Cile. Nettamente più preciso dei suoi predecessori, è stato utilizzato per studiare un pianeta gigante gassoso che orbita molto vicino alla suastella in appena 3 giorni e mezzo.
Ad ogni passaggio, parte della luce della stella, prima di giungere sino a noi, passa attraverso l’atmosfera del pianeta. Come si fa da tempo, studiando questa luce è possibile risalire alla composizione chimica dell’atmosfera che la luce ha attraversato. Ma questa volta abbiamo ottenuto molte più informazioni: il nuovo spettrografo ha permesso un analisi a un livello di dettaglio mai raggiunto prima. E così è stato possibile determinare anche la velocità con la quale si muove il gas atmosferico.
Ne sono risultati valori tra i 5000 e i 10000 chilometri all’ora. In pratica nell’atmosfera soffiano dei venti da record, originati dalla forte differenza di temperatura tra il lato del pianeta esposto verso la stella e quello opposto. Nel futuro aspettiamoci altre novità: applicato ai nuovi telescopi, lo strumento analizzerà con altrettanta precisione anche le atmosfere di pianeti più piccoli e rocciosi e potrà dirci subito se ci sono atmosfere e condizioni adatte ad ospitare la vita.
BASTA SPAZZATURA!
Alla Casa Bianca si decide che fare della spazzatura, quella spaziale. Nella lista delle priorità riguardanti l’argomento Spazio, la questione dei frammenti in orbita attorno alla Terra è ai primi posti. La linea di condotta che l’amministrazione Obama intende seguire punterà da un lato a finanziare progetti “spazzino” per far pulizia, dall’altro a consentire la condivisione delle informazioni. Il governo degli Stati Uniti intende infatti mettere a disposizione delle altre Nazioni i dati di cui è in possesso. Condividere i dettagli sulle traiettorie di satelliti dismessi o altro tipo di spazzatura tecnologica attualmente in orbita, permetterà di avere un maggiore controllo della situazione ed evitare costosi incidenti. Un esempio risale a febbraio dello scorso anno, quando due satelliti, uno dei quali era spazzatura perché non più operativo, si scontrarono provocando migliaia di frammenti. Questi sono dei proiettili vaganti che potrebbero danneggiare, perforandola, altra strumentazione attualmente in orbita. La spazzatura spaziale non è ancora un problema ma potrebbe diventarlo e gli Stati Uniti per primi si rendono conto che anche dal punto di vista economico sia meglio agire per tempo.
IL TELESCOPIO BENDATO
Continuando a parlare delle politica spaziale americana, se nel caso delle informazioni sui rifiuti spaziali, abbiamo visto un’apertura del governo, in un altro assistiamo invece a una chiusura. Si tratta di un telescopio parzialmente bendato per motivi militari. Il mastodontico telescopio Pan-Starrs 1, uno dei più grandi cacciatori di asteroidi, non deve vedere certe porzioni del cielo perché le traiettorie di alcuni satelliti americani sono una questione top-secret. Il procedimento è automatico: il software del telescopio manda in black-out tutti i pixel che in un dato momento sono rivolti a una regione off-limits del cielo. Il risultato è che solo il 76% delle immagini ottenute sono effettivamente utilizzabili. Il telescopio, tuttavia, è stato in parte finanziato proprio dall’aeronautica americana: è naturale quindi che di fronte a certe richieste non possa fare altro che chiudere un occhio.