Riempito di spazzatura e lasciato bruciare nel suo rientro in atmosfera. E’ stata questa la fine del cargo giapponese della serie HTV: una fine ingloriosa solo in apparenza perché in realtà tutto si è svolto come da programma, segnando un successo storico per l’Agenzia Spaziale Giapponese.
Il cargo era stato lanciato a settembre con il compito di rifornire la Stazione Spaziale Internazionale: per questo era pieno di provviste, computer e attrezzature per nuovi esperimenti ed osservazioni. Come i sensori per misurare l’influenza delle attività umane sullo strato di ozono. Uno volta agganciato il cargo alla Stazione, gli astronauti lo hanno svuotato della preziosa merce, per riempirlo con la loro spazzatura, sganciarlo e lasciarlo scendere di quota, sino a quando si è disintegrato nel rientro in atmosfera.
Il successo della missione è motivo di orgoglio per il Giappone ma è anche una buona notizia per la Stazione Spaziale: per il suo rifornimento le navette europee e russe non bastano perché hanno limiti di carico, mentre gli shuttle andranno in pensione il prossimo anno. Toccherà quindi ai cargo del Sol Levante svolgere il compito di rifornitori primari, al ritmo di almeno uno all’anno, in attesa che vengano realizzate, collaudate e lanciate le nuove navette americane.
CURIOSARE SU MARTE
Dopo Spirit e Opportunity, sarà la volta di Curiosity: la partenza è prevista per il 2011, la destinazione è il pianeta Marte. Curiosity è un vero e proprio laboratorio con le ruote, le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di una macchina e supera in grandezza i due rover gemelli che sono sul pianeta rosso dal 2004. La curiosità di Curiosity sarà davvero senza scrupoli: il rover non si limiterà a spolverare le rocce per studiarle, ma ne vaporizzerà alcune con il suo potente raggio laser, raccoglierà campioni da analizzare sul posto e scatterà foto ad alta risoluzione. Il principale compito di Curiosity sarà cercare tracce di molecole organiche per capire una volta per tutte se Marte sia, o sia stato in passato, un ambiente adatto ad ospitare la vita. A differenza di Spirit e Opportunity, questo nuovo rover disporrà di un maggior numero di strumenti e di un braccio meccanico molto più potente, ma la vera novità è un’altra. Curiosity non avrà pannelli solari quindi non dovrà temere che vengano ricoperti di polvere con conseguente diminuzione dell’energia, l’alimentazione sarà di tipo nucleare e garantirà quindi più potenza con maggiore continuità.
Segnali dallo spazio
A partire dagli anni ’80 i radiotelescopi hanno registrato 13 segnali radio alquanto anomali perché provenienti da regioni apparentemente vuote dello spazio, dove non ci sono galassie né singole stelle. Nel tentativo di identificare le oscure presenze responsabili di queste emissioni, i ricercatori hanno individuato una possibile spiegazione. Potrebbe trattarsi di un particolare tipo di stelle, le stelle di neutroni, che nella grande maggioranza dei casi non risultano visibili. Si stima che nella nostra galassia ce ne siano circa 1 miliardo e nell’ipotesi che le più vicine emettano un segnale radio quando assorbono del gas interstellare, i conti tornerebbero. Per avere la certezza di aver smascherato questi fantasmi dello spazio si pensa già di servirsi del telescopio spaziale Chandra: se quei punti da cui provengono i segnali radio fanno registrare anche emissione di radiazione X, tipica delle stelle di neutroni, le ipotesi troverebbero conferma.