Un lampo di luce sulla Luna, così luminoso da essere visibile anche da terra a occhio nudo. E’ comparso lo scorso 17 marzo, ma è stato scoperto solo il mese dopo guardando un video. Esiste infatti un Ufficio della NASA che riprende ogni giorno la Luna. I video registrati vengono poianalizzati nei giorni successivi alla ricerca di informazioni, curiosità ed eventi improvvisi. Come i lampi di luce: se ne vedono almeno uno alla settimana e sono dovuti al riscaldamento improvviso subito dal suolo lunare quando viene colpito da un piccolo meteorite. Il lampo del 17 marzo era però speciale, dieci volte più luminoso degli altri. Al punto da risultare visibile da terra anche a occhio nudo. I calcoli dicono che il meteorite doveva essere grande circa 40 centimetri. E cadendo a una velocità di 25 chilometri al secondo potrebbe aver prodotto un cratere largo almeno 6 metri. La conferma o meno di questi calcoli si avrà solo quando la sonda Lunar Recoinnaisance Orbiter, in orbita attorno alla Luna, riuscirà a fotografare il cratere e a dirci la sua effettiva grandezza.
QUANTA STRADA SU MARTE
Da quando è arrivato sulla superficie di Marte nel gennaio del 2004 il rover Opportunity ha fatto molta strada in tutti i sensi, battendo anche un record. Spostandosi sulle sue sei ruote, l’esploratore robotico della NASA, ha percorso fino ad oggi quasi 36 km, superando di una decina di metri la distanza percorsa nel 1972 sulla Luna, dagli astronauti Cernan e Schmitt a bordo del Lunar Roving Vehicle. Opportunity detiene quindi il primato della maggiore distanza percorsa da mezzi NASA su una superficie non terrestre, però non batte il traguardo di 37 km raggiunto, sempre sulla Luna, dal rover sovietico Lunokhod 2, nel ‘73 . Record a parte, il vecchio rover sta facendo rotta verso il suo prossimo obiettivo, l’area denominata “Solander Point”. Nel frattempo, anche il rover Curiosity continua la sua missione sul pianeta rosso: ha perforato una roccia per raccoglierne e analizzarne un campione. I risultati, si pensa, potrebbero confermare la passata presenza di condizioni tali da permettere la vita microbi o batteri.
UN ANELLO IN 3D
M57, detta anche Nebulosa Anello, è una delle nebulose planetarie più spettacolari: è ciò che resta di una stella simile al Sole che, giunta alla fine del proprio percorso evolutivo, si è liberata dei suoi strati gassosi lasciando nello spazio una sorta di macchia tondeggiante e colorata. Ora, grazie al lavoro del telescopio spaziale Hubble, che ha fornito una visione ancora più dettagliata dell’oggetto, è stato possibile realizzare un modello tridimensionale che permette di scoprirne la complessa e suggestiva struttura.
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