Scoprire un nuovo pianeta mentre se ne sta studiando un altro: è quanto è successo ai ricercatori dell’Università della Florida Centrale. La loro attenzione era puntata su GJ 436b, un pianeta delle dimensioni del nostro Nettuno, in orbita intorno a una stella nana rossa, a 33 anni luce da noi. Analizzando i dati raccolti, ottenuti grazie al telescopio spaziale Spitzer, sensibile agli infrarossi, si è notato che intorno a quella stessa stella gira anche un altro pianeta. Denominato UCF-1.01 (altra sigla non facile da memorizzare) il pianeta sarebbe più piccolo della Terra, e molto vicino alla sua stella, tanto vicino che per fare un giro completo impiega appena un giorno e mezzo. Si stima che sulla sua superficie la temperatura superi i 500 gradi: e questo ne fa un piccolo, nuovo mondo decisamente inospitale.
FULMINI SU SATURNO
Su Saturno il gas si agita e si rimescola, scatenando talvolta enormi perturbazioni visibili anche dallo spazio, come è successo, ad esempio, un paio di anni fa, quando nel suo emisfero nord era comparsa una sorta di pennellata più chiara, una imponente tempesta gassosa. Ai sistemi nuvolosi in movimento, tuttavia, siamo abituati ad associare i fulmini e anche questi non mancano su Saturno. In questi giorni sono state pubblicate alcune immagini ottenute l’anno scorso dalla sonda Cassini: il filtro blu utilizzato mette in evidenza la presenza di una zona illuminata nell’alta atmosfera del pianeta: ha un diametro di circa 200 km e si stima che l’energia della scarica associata, durata un secondo, sia di 3 miliardi di watt. Anche su Saturno i fulmini avrebbero origine in quegli strati dell’atmosfera in cui le goccioline d’acqua ghiacciano, come avviene sulla Terra.
UNA GALASSIA TROPPO VECCHIA
È decisamente estesa e con una inconfondibile forma a spirale: è una galassia, è simile alla nostra, la Via Lattea, e di galassie così ce ne sono molte. Solo che questa, secondo gli astronomi, non dovrebbe esistere. Il motivo? È troppo vecchia. Si stima che abbia quasi 11 miliardi di anni: questo la rende la più vecchia galassia a spirale scoperta finora. Individuato grazie al telescopio spaziale Hubble, questo immenso sistema stellare, denominato BX442, si sarebbe formato pochi miliardi di anni dopo il Big Bang, troppo presto perché ci fossero le condizioni adatte alla formazione di questo tipo di galassie. Lo studio di questa antenata servirà a calibrare meglio le attuali teorie sulla morfologia e l’evoluzione delle galassie nel nostro Universo.