Il nEUROn è un programma europeo, cominciato dalla francese Dassault, per la progettazione di un aeromobile da combattimento a pilotaggio remoto (APR) dalle accentuate caratteristiche stealth.
Questo programma non prevede la costruzione in serie del velivolo ma la realizzazione di un numero limitato di esemplari. Il velivolo che ne deriverà viene comunemente definito come “dimostratore” in ambito aeronautico. Il progetto è stato avviato perché con l’entrata in servizio di caccia e bombardieri quali il Rafale francese, l’Eurofighter ed, in futuro, il Joint Strike Fighter, l’industria aeronautica militare europea si sarebbe dovuta fermare fino all’uscita di servizio di questi mezzi previsti attorno al 2030.
Si è deciso perciò di investire su questo progetto che, oltre a sviluppare e approfondire le conoscenze europee in questa tipologia di velivoli, permetterà lo sviluppo di un modello di collaborazione tra aziende aerospaziali di vari paesi europei caratterizzata da alta flessibilità gestionale, alta efficienza e bassi costi di progettazione e produzione dei velivoli futuri.
La prima replica del nEUROn in scala reale avvenne al salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget del 2005 ad opera della Dassault. Pur essendo un APR, il nEUROn risulta essere significativamente più grande di un normale aeromobile a pilotaggio remoto in quanto, a differenza di quest’ultimo, il velivolo ha capacità di carico, autonomia e capacità di volo che si devono avvicinare a quelle di un qualsiasi caccia pilotato.
I dati rilasciati dalla Saab il 9 febbraio 2006 affermano che il nEUROn sarà un dimostratore lungo 10 m e largo 12 m con un peso di 5 tonnellate. Il velivolo avrà capacità autonoma di attacco aria-suolo con ordigni di precisione guidati che durante il volo saranno trasportati nel vano bombe interno.
La fusoliera sarà caratterizzata da design e materiali stealth avanzati che permetteranno all’aereo di penetrare nello spazio aereo nemico senza essere individuato. A tal proposito il nEUROn in principio era dotato di due timoni obliqui, ma durante le prove si notò che questa configurazione aumentava in misura notevole la segnatura radar, e fu quindi deciso di eliminarli. La configurazione “tuttala” risulta essere molto instabile, cosa che complica il lavoro del pilota automatico ma che da al velivolo capacità di manovra superiori, tipiche dei moderni caccia.
Il nEUROn assomiglia come forma al B-2 Spirit ma in realtà è molto differente: le dimensioni risultano essere notevolmente ridotte, grazie anche al fatto che l’aereo europeo, essendo un velivolo non pilotato, non deve essere dotato di tutti quegli impianti atti a mantenere in vita il pilota durante il volo e a permettere a quest’ultimo di pilotare il velivolo. Il carico utile, l’autonomia e la velocità massima di volo del nEUROn sono inferiori rispetto al B-2. Grazie anche a queste sue caratteristiche il nEUROn risulta essere enormemente più economico del velivolo statunitense.
La presa d’aria per i due motori RRTM Adour MK951 hybrid è posta in posizione centrale sul dorso del velivolo, posizione che consente di evitare che le superfici mobili del motore vengano rilevate da radar-doppler di terra, schermando la parte anteriore del motore con il ventre stesso del velivolo.
Il nEUROn non verrà pilotato direttamente, ma verrà controllato da terra attraverso un datalink ad alta capacità con standard NATO STANAG 7085 datalink. Tramite questo datalink vengono inviati al velivolo i dati della missione, da lì in poi sarà l’intelligenza artificiale del nEUROn ad intraprendere tutte le necessarie azioni che permetteranno il raggiungimento dell’obiettivo. Non vi sarà quindi un controllo diretto e continuo da terra e questo permette di mantenere un quasi assoluto silenzio radio, necessario per evitare l’intercettazione, e non far venire meno il vantaggio offerto dalle capacità stealth del velivolo.
Un’altra caratteristica contemplata è la possibilità di controllare una squadra d’attacco in modo automatico dai caccia di ultima generazione come il Rafale o il JAS 39 Gripen permettendo quindi ad un solo pilota di intraprendere, anche se non direttamente, diverse azioni di combattimento contemporaneamente.
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