Una delle nebulose più famose e spettacolari è la Crab Nebula, anche nota come Nebulosa del Granchio. Non è tuttavia merito della sua bellezza se è recentemente tornata a far parlare di sé, bensì di una importante scoperta che la riguarda, opera di AGILE, un satellite tutto italiano. AGILE è specializzato nell’osservare la radiazione altamente energetica dell’Universo e la Crab Nebula è molto nota agli astrofisici per aver sempre emesso questo tipo di radiazione, la radiazione gamma, con molta costanza.
Invece sembra che le cose non stiano proprio così perché Agile, osservandola, si è accorto di qualcosa di sorprendente, abbiamo chiesto di cosa si tratta a Marco Tavani dell’INAF, responsabile scientifico della missione. “AGILE ha osservato una forte variazione del segnale gamma, del tutto inaspettata,dalla Nebulosa del Granchio. In qualche giorno il segnale totale dalla nebulosa è più che triplicato, e poi è sceso giù. Questo è un fenomeno assolutamente strano e mai visto prima anche perché la Nebulosa del Granchio è stata sempre assunta come costante” La scoperta fatta da Agile, ha subito scomodato un altro satellite specializzato in radiazione gamma, ovvero il Fermi della NASA, che ha confermato i dati.
Poi è stata la volta del telescopio Hubble che ha puntato la nebulosa e ora, ad osservarla quasi ogni mese per quasi un anno, ci sarà Chandra, l’osservatorio orbitante ai raggi X della NASA. In definitiva: una notevole reazione a catena innescata da un piccolo satellite italiano che ha le dimensioni di un grande frigorifero. Picccolo se confrontato con i colleghi americani, AGILE si è dimostrato in grado di ottenere grandi risultati ed è una missione di cui l’Italia può andare orgogliosa.
OPPORTUNITY E IL CRATERE
Gennaio è il mese in cui i rover Spirit e Opportunity celebrano l’anniversario del loro arrivo su Marte: con il 2011 gli anni di permanenza sul pianeta rosso son ben 7! Opportunity, che festeggerà questa ricorrenza il 25 gennaio, ha già la sua foto ricordo, scattata il 31 dicembre dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter, in orbita intorno a Marte. Nell’immagine è ben visibile il cratere “Santa Maria” delle dimensioni di un campo da calcio e, nelle vicinanze del suo bordo sud-occidentale, il rover Opportunity appare come un piccolo puntino. Arrivato a questa destinazione a metà dicembre, Opportunity ci resterà per circa due mesi studiando le rocce della zona e continuando poi la sua missione di esplorazione che inizialmente avrebbe dovuto durare appena tre mesi.
NASA CHIAMA SPIRIT
L’altro rover, Spirit, ha mantenuto il suo lungo silenzio anche allo scoccare del settimo anno su Marte: sono infatti trascorsi ben nove mesi da quando per l’ultima volta la NASA è riuscita a mettersi in comunicazione con il gemello di Opportunity. Rimasto incastrato in una sorta di trappola di sabbia quando due delle sue sei ruote erano già fuori uso, il rover non è più riuscito a spostarsi e gli è stato quindi impossibile raggiungere un punto sufficientemente soleggiato per trascorrere l’inverno marziano senza subire un eccessivo calo di temperatura. Invece così è stato: dal punto in cui si trova bloccato, i suoi pannelli solari non sono riusciti a raccogliere energia a sufficienza e il raffreddamento interno ha superato i livelli di sicurezza. Ora sono ricominciati i tentativi di ripristinare le comunicazioni: lo scorso novembre è iniziata la primavera nell’emisfero sud di Marte, e i pannelli di Spirit stanno ricevendo ogni giorno più luce. Il calo di temperatura potrebbe aver compromesso le funzioni del rover o, nella peggiore delle ipotesi, averlo messo definitivamente fuori uso. Alla NASA si lavora per ristabilire i contatti, ma se entro metà marzo Spirit non avrà emesso nemmeno un bip, sarà tempo di considerare conclusa la missione dello storico rover.