E’ una notizia che farebbe la gioia di Edgar Allan Poe, l’autore del celeberrimo racconto “Il Corvo”. Ma se allora il corvo era il messaggero della pazzia dello scrittore, oggi i corvi cadono dal cielo dell’Arkansas, morti e stecchiti. Nella cittadina di Beebe, poco prima della mezzanotte dell’ultimo dell’anno, ne sono caduti almeno un migliaio. Che succede, nei cieli dell’Arkansas?
PIOGGIA DI CORVI – Beebe, Stato dell’Arkansas. Manca mezz’ora allo scoccare dell’ultimo dell’anno. Mentre come in ogni altra parte del globo ci si prepara a stappare bottiglie e a ad accendere fuochi e petardi, dal cielo, in una sola area della città americana, cominciano a piovere corvi morti. Ne cadranno circa mille. Inquietante, a dir poco. Dato che il corvo è da sempre considerato una sorta di uccello del malaugurio, i cittadini di Beebe hanno ben ragioni di chiedersi quali sciagure potrebbe annunciare un tale evento che non ha precedenti. Per il momento, 65 corvi morti sono stati inviati agli analisti per determinare le cause della moria.
LE IPOTESI – Mentre si attendono i risultati delle autopsie, si cominciano anche a formulare alcune ipotesi. La più ragionevole, al momento, potrebbe essere quella relativa ai tornado che si sono abbattuti sull’Arkansas e alcuni stati vicini proprio il 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno. Nei cataclismi, purtroppo usuali nella zona centrale degli Stati Uniti, sono morte sette persone. Potrebbe essere che i corvi, risucchiati in un tornado, siano stati improvvisamente ributtati a terra una volta cessato il fenomeno.
Anche se appare quantomeno bizzarro che siano ricaduti tutti nella medesima zona e soprattutto che sia l’unico animale che sia incappato nel tornado. Un’altra ipotesi è che gli uccelli siano rimasti colpiti da un fulmine, mentre si esclude che i corvi siano stati in qualche modo avvelenati da sostanze da loro ingerite. Un’altra ipotesi ancora: si pensa che i corvi possano essere stati uccisi dallo stress causato dall’esplosione dei fuochi di artificio, fenomeno che causa terrore e morte in quasi tutte le spechi animali. La specialista in ornitologa Karen Rowe, che sta esaminando gli animali e che ha riscontrato un “trauma fisico”, ha detto che non è la prima volta che accade un fenomeno del genere, anche se le indagini si sono sempre rivelate senza alcuna soluzione significativa.
CASI SIMILI – Nel dicembre 2009 fu osservata una moria tra i merli del provincia di Treviso. Non si trattò di un ugual fenomeno di pioggia come quello dell’Arkansas, ma comunque a terra per diversi gironi furono ritrovati dozzine di merli morti. La causa fu individuata nell’avvelenamento conseguente all’ingerimento di pesticida usato per la coltivazione dei campi.
Nel marzo del 2010, invece, nel villaggio di Lajamanu in Australia, si misero a piovere pesci. Un fenomeno non nuovo nella cittadina. I pesci cadevano dal cielo insieme alla pioggia. Perché? Particolari condizioni atmosferiche infatti generano mulinelli in mare o nei laghi. Autentiche trombe d’aria seppur limitate, risucchiano i pesci dalle acque e li scaraventano nel cielo, per poi lasciarli ricadere a terra una volta esaurito il fenomeno.
Quando succedono questi fenomeni, i pesci possono cadere a terra congelati, se sono stati portati molto in alto nell’atmosfera, oppure ancora vivi se non è passato molto dal fenomeno iniziale. Addirittura, nel medioevo fenomeni del genere erano così comuni che la gente pensava che i pesci di fatto vivessero in cielo e non nelle acque. Ma ben più inquietante è quanto accade ogni anno esattamente il 3 maggio nella cittadina dell’Honduras, Yoro.
Lo chiamano “acquazzone di pesci”: verso le quattro o le cinque del pomeriggio, ogni anno, una nuvola nera con forti scariche elettriche si addensa nel cielo, lasciando poi cadere una vera e propria pioggia di pesci. A dire il vero il fenomeno può accadere anche ai primi di giugno, sempre durante la stagione delle piogge. I pesci, soprattutto sardine, poi si disperdono in una laguna che si trova proprio vicino al paese. Il motivo di questa pioggia? Sembra che una tromba marina che si forma in quel periodo dell’anno sul mare poco distante venga attratta da un polo che esiste nella laguna prima citata. Qua la tromba scarica il suo contenuto di sardine.
Fonte:ilsussidiario.net