La Stazione Spaziale cresce ancora grazie all’Italia. Lo shuttle Endeavour ha infatti portato in orbita due nuovi moduli: Node-3, detto anche Tranquility, e Cupola. Node 3 contiene sistemi per il riciclaggio dell’acqua e dell’aria, un nuovo bagno e attrezzature per l’esercizio fisico. Cupola è come una grande finestra che permetterà di guardare le operazioni svolte all’esterno, studiare la nostra atmosfera e anche rilassarsi nei momenti di riposo.
Entrambi i moduli sono il risultato dell’esperienza tecnologica della Thales Alenia Space e dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il nostro Paese conferma il suo ruolo primario, come sottolinea Enrica Battifoglia, giornalista scientifica dell’Ansa:
“Sicuramente l’Italia ha un ruolo molto importante nella costruzione della Stazione Spaziale. Basti pensare che con l’arrivo di questi due grandi moduli il 50% è costruito in Europa e all’interno di questo 50% l’Italia ha il peso maggiore. L’azienda leader italiana in questo campo ha costruito e costruirà complessivamente 27 componenti della Stazione Spaziale.”
Con questi due moduli la Stazione è quasi completa per quanto riguarda la parte europea. Eppure il suo futuro è incerto. Per Giovanni Bignami, associato dell’Inaf- Istituto Nazionale di Astrofisica, ci sono pochi dubbi:
“Dopo il 2020 è sicuro che venga abbandonata. E’ già un bel colpo averne prolungato l’utilizzo dal 2016 al 2020, e questo solo perché gli americani non andranno sulla Luna avendo capito che questa scelta sarebbe stata un vero disastro per il loro programma spaziale. Quindi potremo sfruttare la Stazione Spaziale per qualche anno in più. Poi verrà deorbitata e fatta entrare nell’atmosfera terrestre.”
SONDA CASSINI: PROMOSSA
Alla sonda Cassini è stato rinnovato il contratto. La missione intorno al pianeta Saturno e alle sue lune avrebbe dovuto terminare a settembre di quest’anno, ma la NASA ha deciso di prolungarla fino al 2017. Arrivata a destinazione nel 2004, la Cassini ha prodotto una enorme quantità di dati e immagini. Alcune di queste sono già destinate a passare alla storia, non solo per l’importanza scientifica ma anche per l’estrema bellezza. Ancora 7 anni vuol dire poter effettuare altre 155 orbite intorno a Saturno e 54 incontri ravvicinati con Titano, la maggiore delle sue lune. Significa anche avere una possibilità senza precedenti: studiare il cambiamento delle stagioni su un gigante gassoso. Visto che Saturno impiega ben 29 anni a effettuare un giro completo intorno al Sole, anche le stagioni se la prendono comoda. La Cassini osserverà la fine dell’inverno sull’emisfero nord permettendoci di studiare i cambiamenti stagionali del pianeta.
PLUTONE È ARROSSITO
Nuove immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble rivelano che Plutone è arrossito. Questo pianeta nano, che impiega 248 anni per completare la propria orbita intorno al Sole, viene periodicamente cosparso dalla polvere proveniente da due delle sue tre lune, ma mantiene una colorazione perlopiù rossastra. Questa è dovuta al fatto che il metano ghiacciato presente in superficie si trasforma in un composto rosso scuro una volta colpito dalla radiazione ultravioletta del Sole. Tuttavia, se in oltre 50 anni di osservazioni, l’aspetto di Plutone è rimasto praticamente lo stesso, nel corso dei primi anni 2000 la colorazione rossa si è fatta più intensa del 20-30%. Inoltre l’emisfero nord è diventato più chiaro, mentre quello sud si è scurito. Quali sono i processi che causano questi cambiamenti? Ne sapremo di più nel 2015 quando la sonda New Horizons effettuerà un incontro ravvicinato con Plutone.