Una stampante in 3D potrà essere utilizzata per ricreare tessuti umani artificiali capaci di sostituire le cellule danneggiate. La stampante – costruita su misura da Gabriel Villar, autore principale dello studio condotto dall’Università di Oxford e pubblicato sulla rivista Science – utilizza acqua e lipidi per formare migliaia di goccioline collegate in grado di svolgere le funzioni delle cellule, imitare i nervi e trasmettere segnali elettrici da un capo all’altro della rete. I tessuti prodotti sono sintetici, non contengono Dna e non possono replicarsi: potrebbero per questo essere usati in modo più sicuro rispetto alle cellule staminali.
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