Il bambino numero sette miliardi nascerà il prossimo 31 ottobre. Lo afferma l’Onu, secondo cui entro un mese e mezzo la popolazione mondiale raggiungerà i sette miliardi di persone.
9 MILIARDI NEL 2050 – Sempre secondo i demografi delle Nazioni unite, gli esseri umani sulla faccia della Terra cresceranno fino a quota 9 miliardi di persone prima del 2050 e quindi raggiungeranno i 10,1 miliardi entro la fine del secolo: ovviamente, sempre che gli attuali tassi di fertilità continuino a rimanere ai livelli stimati. E che negli ultimi decenni hanno portato la popolazione mondiale a un aumento esponenziale. Infatti sono stati necessari 123 anni perché gli abitanti del pianeta Terra duplicassero, passando da un miliardo nel 1804 a due miliardi nel 1927. Come scrive la France Presse, nel 1987 sono stati raggiunti i cinque miliardi e quindi in soli 11 anni si è aggiunto un altro miliardo di persone in più.
IL TASSO DI INCREMENTO – Tuttavia attualmente il tasso di incremento della popolazione mondiale sembrerebbe essere in diminuzione. Perché si arrivi a quota 8 miliardi saranno infatti necessari 14 anni, e per raggiungere i 9 miliardi in tutto 18 anni, almeno secondo le previsioni dell’Onu. Per Babatunde Osotimehin, capo del Fondo per la Popolazione dell’Onu (UNFPA), il 19 per cento della popolazione giovane si trova nel mondo in via di sviluppo, incluse circa 900 milioni di ragazze e di giovani donne con un accesso scarso o nullo all’educazione. E l’incremento da qui al 2050 riguarderà soprattutto la popolazione asiatica e africana.
L’INDIA BATTERA’ TUTTI – Non a caso già dalle statistiche attuali emerge già che lo Stato più popoloso è la Cina con 1 miliardo e 346 milioni di persone. Al secondo posto l’India con 1 miliardo e 241 milioni, mentre gli Stati Uniti si fermano a 311 milioni. Ma nell’arco di 39 anni la mappa dei Paesi più popolosi cambierà notevolmente: l’India supererà tutti, la Cina scenderà al secondo posto e al terzo emergerà la Nigeria, non a caso uno Stato africano. Analizzando le classifiche relative ai continenti si scopre inoltre che in Asia vive il 60,4% della popolazione della Terra, in Africa il 15%, in America il 13,5%, in Europa il 10,6% e in Oceania lo 0,5%.
IL BOOM AFRICANO – Di qui a 40 anni, in Asia ci saranno ancora poco meno dei due terzi della popolazione mondiale, mentre l’Africa raggiungerà il 24%. Il Vecchio continente, sempre più anziano, crollerà al 7,5%, mentre l’America scenderà al 12,7%. La conseguenza sarà che di qui al 2050 a diminuire da un punto di vista numerico sarà soprattutto la razza bianca. Anche se la tendenza non sarà omogenea in tutto l’Occidente. Nel Nord America per esempio l’incremento della popolazione sarà pari a circa il 36%, in quella Centrale del 34% e in quella Meridionale del 23%.
EUROPA SEMPRE PIU’ VECCHIA – La crescita sarà più bassa della media mondiale nell’intera Europa, pur con significative differenze a seconda delle varie aree. Nell’Europa del Nord aumenterà del 18%, in quella meridionale dell’1%, mentre nei Paesi ex comunisti diminuirà del 12%. Il record sarà però quello dell’Africa occidentale, con un incremento del 153%, mentre in quella centrale sarà del 122%, in quella settentrionale del 52% e in quella meridionale appena del 17%. Proprio per dare una risposta a queste tendenze il fondo UNPFA creato dall’Onu ha lanciato una serie di iniziative chiamate “7 billion Actions”. La pietra miliare è l’intento di dare un’opportunità di rompere il ciclo di povertà e le emergenze sanitarie nelle nazioni dove esistono ampie sacche di disagio sociale e profonde discriminazioni di genere.