Grazie allo strumento SHOES, l’incertezza sulla costante di Hubble è stata ridotta al 3,3 per cento, escludendo l’ipotesi alternativa a quella di una forza repulsiva tra le masse
Grazie a osservazioni del cosmo profondo ottenute con il telescopio spaziale Hubble della NASA è stata smentita una teoria alternativa all’ energia oscura che spiega l’accelerazione dell’espansione dell’universo.
Com’è noto, le galassie paiono allontanarsi da noi in ogni direzione con velocità proporzionale alla distanza e la costante di proporzionalità è denominata costante di Hubble. In recenti osservazioni e misurazioni, tuttavia, l’espansione dell’universo appare accelerare invece che rallentare: in mancanza di un principio causale per tale fenomeno, è stata formulata l’ipotesi della presenza di una “energia oscura” che agirebbe in senso repulsivo tra le masse, opponendosi alla gravità.
La sua natura tuttavia non può essere identificata secondo le attuali conoscenze fisiche. Un’alternativa che è stata proposta prevede la presenza di una “bolla” di spazio relativamente vuoto che circonda il nostro gruppo galattico: se ci troviamo al suo centro, la repulsione delle galassie più lontane sarebbe solo un’illusione.
Questa ipotesi è stata ora smentita grazie a una migliore misurazione dell’attuale tasso di espansione dell’universo, condotta da Adam Riess e colleghi dello Space Telescope Science Institute (STScI) e della Johns Hopkins University di Baltimore, nel Maryland grazie allo strumento SHOES (Supernova Ho for the Equation of State).
Il gruppo ha infatti determinato la costante di Hubble con un’accuratezza che consente una migliore caratterizzazione del comportamento dell’ energia oscura: l’incertezza è stata ridotta al 3,3 per cento, riducendo così il margine di errore del 30 per cento rispetto alle precedenti misurazioni del 2009. Il valore attuale della velocità di espansione è di 73,8 chilometri al secondo per megaparsec.
Ora, l’ipotesi della bolla richiede che tale valore sia inferiore, intorno a 60-65 chilometri al secondo per megaparsec. Riducendo l’incertezza sul valore della costante di Hubble, si è riusciti a eliminare un possibile concorrente all’ipotesi dell’energia oscura.