Tutta colpa dei Maya? Nel calendario maya, il 21 dicembre 2012 segna la fine del tredicesimo b’ak’tun, un ciclo lungo 5126 anni. L’idea che i Maya prevedessero un cataclisma nel 2012 è stata suggerita nel 1966 dall’archeologo e antropologo Michael D. Coe, ma l’interpretazione è confutata dalla maggioranza degli studiosi delle civiltà precolombiane: per i Maya, il passaggio da un ciclo all’altro era invece occasione di grandi festeggiamenti.
La supernova Se una stella diventa una supernova, per gli esseri viventi nei dintorni sono guai: le radiazioni danneggerebbero certo gli ecosistemi. E nella nostra galassia, ogni cento anni, ne esplodono un paio! La candidata ideale è Betelgeuse, la supergigante rossa della costellazione di Orione. Ma perché una supernova possa nuocere alla Terra, dovrebbe trovarsi nel raggio di 50 anni luce. E Betelgeuse, a 600 anni luce, non esploderà per altri 100.000 anni. Nell’immagine, nubi gassose e frammenti di stella dopo un’esplosione.
L’allineamento di pianeti Un allineamento di pianeti si è verificato nel 1962, uno nel 1982 e uno nel 2000, senza aver mai provocato disastri di sorta. Per venerdì prossimo non si prevede alcun allineamento di pianeti, e nemmeno per i prossimi anni, ma anche se avvenisse non provocherebbe effetti particolari. Ogni dicembre, sottolinea la NASA, la Terra e il Sole sono allineati con il centro della nostra galassia. Senza conseguenze gravi per nessuno
Il blackout planetario Se i più pessimisti parlano di fine del mondo, qualcuno immagina catastrofi meno pretenziose. Come un blackout planetario, provocato da un presunto allineamento di pianeti, tra il 23 e il 25 dicembre. Tutto per via di un messaggio video in cui l’amministatore capo della NASA, Charles Bolden, sensibilizzava la popolazione all’importanza dell’essere preparati alle emergenze. Ma non parlava affatto di imminenti blackout globali
L’inversione del campo magnetico terrestre Un’altra idea suggestiva è quella dell’inversione della polarità della Terra: polo nord e polo sud magnetici si scambierebbero nel giro di poche ore. Questo accade in media ogni 400.000 anni, ed è improbabile che avvenga nei prossimi millenni. Qualcuno associa l’inversione della polarità a uno spostamento della crosta terrestre, ma i due fenomeni non sono correlati.
L’asteroide L’ultimo impatto con la Terra di un asteroide in grado di provocare una catastrofe globale risale a 65 milioni di anni fa, ed è quello che ha portato all’estinzione dei dinosauri. Benché il rischio di impatti con asteroidi ancora sconosciuti non sia da escludere del tutto, se ce ne fosse uno in arrivo per venerdì, ormai sarebbe stato avvistato dai telescopi di tutto il mondo.
L’esplosione di raggi gamma Gli astronomi stimano che ogni 15 milioni di anni la Terra sia investita da un’esplosione di raggi gamma. Perché un fenomeno simile provochi gli stessi danni dell’esplosione di una supernova, basterebbe che avvenisse a 10.000 anni luce da noi. La Terra probabilmente ha già vissuto quest’esperienza, ma niente lascia pensare che debba accadere proprio il 21 dicembre
Il supervulcano E una super eruzione? Il termine indica un’eruzione diecimila volte più potente delle più distruttive eruzioni dei nostri tempi. Un evento simile non si è mai verificato a memoria d’uomo, ma i rilievi effettuati sulla crosta terrestre ci dicono che ne sono avvenute in un passato remoto. Non esiste modo di prevedere le eruzioni, ma le aree vulcaniche attive sono monitorate in tutto il mondo, e non ci sono segnali di una super eruzione in tempi brevi
La profezia del cervellone
Anche i computer possono prevedere eventi nefasti. Come Web Bot project, un programma che analizza i comportamenti online. Nato come software di analisi finanziaria, ora è stato promosso a strumento di previsione del futuro basato sulla “saggezza delle masse”. Masse che, argomentano gli scettici, possono avere conoscenza o effetto sui fenomeni economici, ma non capacità divinatorie.
La cintura di fotoni Un’altra minaccia celeste è la cintura di fotoni, una fascia di radiazioni in cui il Sole starebbe per immergersi, scatenando una misteriosa interazione tra la Terra e Alcione, la più grande delle Pleiadi (nella foto). Gli effetti della photon belt non sarebbero solo negativi: dopo una fase di smarrimento, l’irraggiamento luminoso porterebbe a una ‘rivoluzione spirituale’. Ma i fotoni non formano cinture, e le Pleiadi, già a 400 anni luce da noi, si stanno allontanando dal sistema solare.
Il buco nero Ma perché immaginare una fisica così improbabile? Al centro della nostra galassia c’è Sagittarius A*, una sorgente di onde radio che ospita un fantastico buco nero pronto a inghiottire tutto ciò che si avvicina! Ma anche il buco nero è troppo lontano: per provocare effetti gravitazionali sulla Terra, dovrebbe essere 6 milioni di volte più vicino. Non solo: non è neanche detto che in Sagittario A* ci sia davvero di un buco nero.
L’impatto col pianeta nano Il fantomatico pianeta Niburu, scoperto dai Sumeri, sarebbe diretto inesorabilmente verso la Terra. E se non è con Niburu, allora l’impatto sarà con Eris o con un non meglio identificato ‘Pianeta X’. Ma se un pianeta fosse in dirittura d’arrivo, ormai si vedrebbe a occhio nudo. Niburu e il Pianeta X non esistono. Eris c’è, è un pianeta nano (a destra nell’immagine, a confronto con Cerere e Plutone). Ma è oltre l’orbita di Nettuno e non può avvicinarsi a noi più di 6 miliardi di Km.
Mars Attacks Il panorama delle catastrofi fine-del-mondo si conclude con un classico: l’invasione aliena. Due anni fa si è sparsa la notizia che il SETI Institute (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) avesse individuato tre astronavi dirette verso il nostro pianeta, pronte ad atterrare nel fatidico 2012, con tanto di foto di una delle navicelle aliene. Una foto, ahinoi, truccata. Come ha confermato la smentita ufficiale del SETI Institute.