Rai Tre è il terzo canale televisivo della RAI – Radiotelevisione Italiana, istituito con la riforma della RAI del 1975.
Nata grazie alla riforma RAI del 1975, dopo oltre un anno di sperimentazioni, Rai Tre iniziò le proprie trasmissioni regolari alle ore 18,30 del 15 dicembre 1979, mezz’ora prima dell’esordio del TG3. Direttore della Rete era Giuseppe Rossini. Direttore del TG3 (dal quale ora dipendono le venti redazioni regionali, che tuttavia rimangono terminali degli altri telegiornali e del giornale radio) era Biagio Agnes, condirettore Sandro Curzi, vicedirettori Alberto La Volpe e Orazio Guerra.
All’inizio il servizio raggiungeva tutti i capoluoghi di regione e il 45% della popolazione italiana. La programmazione si aggirava tra le cinque e le sei ore quotidiane, dedicate perlopiù a programmi “curati dal dipartimento scuola-educazione”. Il Telegiornale aveva una sola edizione serale di 30 minuti.
Rete e TG, oltre alla diretta, facevano largo impiego della registrazione videomagnetica (RVM). Il Telegiornale aveva una apertura a diffusione nazionale di dieci minuti per la informazione italiana ed estera curata da una redazione centrale romana. Seguivano venti minuti prodotti autonomamente dalle redazioni regionali e trasmessi sul solo territorio di competenza. La redazione romana aveva a disposizione ogni settimana due spazi di un’ora per l’approfondimento (responsabile Cesare Viazzi) e per lo sport (responsabile Aldo Biscardi). Nel palinsesto della Rete erano riservate alle Sedi regionali due mezze ore settimanali perché potessero realizzare e diffondere programmi di interesse locale. Nel 1982 da Rete 3 fu ribattezzata Rai Tre, in concomitanza con la nascita del suo logo, il tetraedro verde. Biagio Agnes fu nominato prima Vicedirettore generale (giugno 1980), poi Direttore generale della RAI (1982-1990). Alla direzione del TG3, nel 1980, gli era succeduto Luca Di Schiena.
Il 9 aprile 1987 fu attuata la riforma che equipara la programmazione di Rai Tre a quelle delle altre due reti TV dividendo il TG3 in due distinte testate indipendenti: il TG3 (direttore Sandro Curzi) si affianca al TG1 e al TG2 mentre nasce la Testata per l’informazione regionale (TIR, Direttore Piervincenzo Porcacchia) per la gestione di tutte le redazioni giornalistiche regionali con i rispettivi telegiornali e giornali radio. Dal 1987, con l’affidamento ad Angelo Guglielmi della direzione di rete (suo vicedirettore Stefano Balassone) e del telegiornale ad Alessandro Curzi, Rai Tre e il Tg3 passano dal controllo della Democrazia Cristiana al Partito Comunista Italiano.[3] dopo l’approvazione del Decreto Berlusconi.
Con la ristrutturazione del 1999, Rai Tre fu indirizzata a un’offerta più di servizio e meno schierata, anche in vista della possibile creazione di una rete priva di pubblicità, finanziata dal solo canone (come prevedono 2 sentenze della Corte Costituzionale del 1994 e del 2002, entrambe però non rispettate). La sua identità è rimasta però piuttosto variegata, comprendendo programmi di inchiesta (Chi l’ha visto?, Report), programmi storici e culturali, serial popolari (Un posto al sole, La squadra, Un caso per due), programmi per ragazzi (Melevisione, Trebisonda), sport (Giro d’Italia, Tour de France ed a volte la Vuelta a España), più la tradizionale programmazione regionale, gestita dalla rinata TGR. Particolare è la programmazione notturna con le monografie e le proposte di Enrico Ghezzi in Fuori orario. Cose (mai) viste, il cui titolo è la citazione del film Fuori orario di Martin Scorsese, le immagini della sigla sono la citazione di L’Atalante di Jean Vigo, e la canzone è Because the night di Patti Smith. Sul fronte dell’informazione, oltre al TG3 e al TGR, trasmette per cinque ore in chiaro, dal lunedì al venerdì, la programmazione di RAI News 24. L’attuale struttura dirigenziale vede come direttore Antonio Di Bella, e come vice direttori Silvia Calandrelli, Ennio Chiodi, Antonio D’Agosto, Guido Dell’Aquila, Fernando Masullo.
Il 18 maggio 2010 il canale subirà un restyling grafico rinominandosi in Rai 3.