La monaca di Dresda (Dresda, 1680 – Dresda, 1706) è stata una monaca e chiaroveggentetedesca, autrice di alcuni manoscritti profetici riscoperti all’inizio dell’Ottocento e passata alla storia per i testi di alcune sue profezie sugli ultimi papi e sulla fine dei tempi.
Non si conosce il nome esatto di questa religiosa. Le informazioni possedute ci vengono dall’abate Nicolas Holb, citato da Baschera, secondo cui la monaca in questione era “una pia religiosa nata a Dresda nel 1680 e morta nel 1706… il suo convento si trovava sulle rive dell’Elba“.
I manoscritti della monaca di Dresda sono stati ritrovati nel 1808. I documenti che ci sono pervenuti sono in tutto trentuno lettere, alcune in buono stato e altre molto rovinate, e presumibilmente in origine erano molte di più. I destinatari delle lettere conservate sono alcuni regnanti, un papa, alcuni cardinali e altri religiosi della Chiesa cattolica vissuti in quel periodo:
- Papa Clemente XI
- Vittorio Amedeo II di Savoia
- Carlo XII di Svezia
- Pietro I di Russia
- Federico I di Prussia
- Filippo V di Spagna
- Anna d’Inghilterra
- Luigi XIV di Francia
- Rinaldo d’Este
- Francesco Maria de’ Medici
- Un certo abate Argoth
- La sorella (o consorella) Marta
- Un certo abate Koldan
- Un certo teologo Bruks
Alcune delle lettere sono scritte in tedesco, altre in latino o in entrambe le lingue. Questo risulta sorprendente, soprattutto se si considerano le umili origini della monaca, che si ritiene essere stata analfabeta. Nelle lettere indirizzate ai personaggi storici sono predetti alcuni eventi principali che sarebbero accaduti a loro stessi e in seguito anche alla loro discendenza o alla loro nazione. Nelle lettere indirizzate agli altri religiosi sono invece predetti eventi di carattere generale che riguardano sviluppi storici ma anche scientifici e tecnologici. Le profezie della monaca di Dresda predicono eventi fino ad arrivare quasi all’anno 3000.
Le lettere parlano quasi tutte di una voce che suggerisce alla monaca ciò che deve scrivere. All’inizio il rapporto della monaca con questa voce è distaccato, poi successivamente la donna accetta sempre più la presenza di quella che nelle ultime lettere diventa la “soave voce”; in alcune lettere sono descritte anche delle visioni, spesso preannunciate dalla “voce” e a volte accompagnate da una “luce”
Similmente alla profezia di Malachia, anche la monaca di Dresda dà un motto, limitandosi agli ultimi undici papi:
Motto della monaca | A chi viene riferito | Motto di Malachia |
---|---|---|
Cavallo Bianco, con segno di Leone | Leone XIII (Gioacchino Pecci 1878 – 1903) | Lumen de coelo |
Cavallo Nero, con segno di Pietà | Pio X (Giuseppe Sarto 1903 – 1914) | Ignis Ardens |
Cavallo Giallo, con segno di Benedizione | Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa 1914 – 1922) | Religio depopulata |
Cavallo Rosso, con segno di Pietà | Pio XI (Achille Ratti 1922 – 1939) | Fidens intrepida |
Cavallo Giallo, con segno di Pietà | Pio XII (Eugenio Pacelli 1939 – 1958) | Pastor angelicus |
Cavallo Rosso, con il segno del Precursore | Giovanni XXIII (Angelo Roncalli 1958 – 1963) | Pastor et nauta |
Cavallo Nero, con il segno del Beniamino | Paolo VI (Giovanbattista Montini 1963 – 1978) | Flos florum |
Cavallo Bianco, con segno di Pietà | Giovanni Paolo I (Albino Luciani 1978) | De medietate Lunae |
Angelo Maestro di Giosafat, con il segno dei Dodici | Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla 1978 – 2005) | De Labore solis |
Angelo Guida di Giosafat, con il segno della Gloria | Benedetto XVI (Joseph Ratzinger 2005 – ) | De gloria olivae |
Angelo della Pietà, con il segno del Martirio | ? | Petrus Romanus |
È stato fatto notare che il nome scelto da alcuni papi è collegato al segno profetizzato nel motto. È stato notato anche un collegamento tra il colore dei cavalli, riconducibile al mito dei Cavalieri dell’Apocalisse, e il periodo storico in cui ha vissuto il papa:
- i cavalli bianchi corrispondo alla vittoria del potere spirituale della Chiesa;
- i cavalli neri corrispondono a un periodo di giustizia ed equilibrio;
- i cavalli gialli corrispondono alla morte e si trovano in corrispondenza delle guerre mondiali. L’accuratezza delle date profetizzate desta scalpore, in quanto i documenti vennero trovati all’inizio dell’ottocento (e quindi molto tempo prima dei due conflitti mondiali);
- i cavalli rossi corrispondono al cavaliere che toglie la pace e rappresentano un periodo di preparazione alla guerra.
Nella lettera a Federico I di Prussia la monaca predice che “l’ultimo Pietro giungerà dalla tua terra”;Prussia è il nome di una regione storica oggi compresa tra i confini della Lituania, della Russia, della Polonia e della Germania.
Nella lettera a Vittorio Amedeo II di Savoia la veggente tedesca fa alcune profezie su casa Savoia; la lettera è divisa in tre parti: nella prima parte la monaca ammonisce il duca per la sua condotta ed è più un componimento morale che una profezia. Nella seconda parte sono contenute le profezie sul duca stesso: già dall’incipit, la monaca si rivolge a Vittorio Amedeo II chiamandolo “futuro re”, in quanto sarebbe di lì a poco diventato re di un’isola (la Sicilia, cosa realmente avvenuta nel 1713), poi re di un’altra isola (la Sardegna, avvenuta nel 1720) e infine re delle montagne (cosa che invece non si verificò).
Nella terza parte della lettera sono contenute le profezie su casa Savoia. Il regno dei Savoia è paragonato a una carrozza e ogni re è rappresentato da un cavallo; le carrozze in realtà sono due: otto cavalli avrebbero trainato la carrozza più piccola (ossia il Regno di Sardegna) e cinque cavalli avrebbero trainato la carrozza più grande (ossia il Regno d’Italia). Ad oggi, i regnanti di casa Savoia sono stati in totale undici: di questi, otto sono stati re di Sardegna, da Vittorio Amedeo II a Vittorio Emanuele II, e quattro sono stati Re d’Italia, da Vittorio Emanuele II a Umberto II; quindi i conti tornano se si conta due volte Vittorio Emanuele II, che fu sia re di Sardegna che re d’Italia. La monaca predice che tra il quarto e il quinto “cavallo della carrozza grande” (ossia tra il quarto e quinto re d’Italia) ci sarebbe stata una pausa, in cui la carrozza sarebbe stata guidata dai “morelli” ossia un governo repubblicano o oligarchico; stando dunque alla profezia, l’Italia si troverebbe ora in questo momento di pausa e, sempre secondo la profezia, ci potrebbe essere in futuro un quinto re d’Italia, dodicesimo e ultimo re di casa Savoia, rappresentato da un cavallo con la croce bianca che dovrebbe regnare per breve tempo.
La monaca dà un’indicazione sulla durata sia del Regno di Sardegna sia del Regno d’Italia, prima della pausa repubblicana: il primo avrebbe avuto una durata pari a dodici volte dodici anni (durò in realtà 141 anni ossia tre anni in meno) mentre il secondo avrebbe avuto una durata pari “agli anni capovolti” del primo re d’Italia (il quale morì all’età di quasi 58 anni ed il regno durò poco più 85 anni). La monaca prevede anche come sarebbero morti i cinque re d’Italia di casa Savoia:
# | Profezia della monaca | A chi viene riferita | Come morì |
---|---|---|---|
1 | morirà di pestilenza | Vittorio Emanuele II | febbre causata da un’infezione ai polmoni |
2 | morirà di fuoco | Umberto I | assassinato da un colpo di pistola |
3 | morirà di dolore | Vittorio Emanuele III | in esilio, di morte naturale |
4 | morirà di dolore | Umberto II | in esilio, di morte naturale |
5 | morirà di dolore | ? |
quindi, secondo la monaca, anche il profetizzato quinto e ultimo re d’Italia di casa Savoia dovrebbe morire in esilio, di morte naturale.