Incrociando i diversi testi sacri con alcuni racconti e leggende antiche si è arrivati alla teoria che la storia dell’umanità sia potuta iniziare solo grazie all’avvento di popolazioni extraterrestri sovrasviluppate, che hanno fatto dono all’uomo della civiltà.
Questo primo contatto dell’umanità con esseri alieni dovrebbe essere avvenuto in tempi assai remoti, influenzando in modo determinante il corso delle civiltà. Tale posizione è nota come degli antichi astronauti e secondo gli ufologi, gli alieni che per prima arrivarono sul pianeta Terra erano originari della Grande Nube di Magellano, perché da come vengono descritti nei presunti contatti antichi, sono simili ad alieni visti da contattisti moderni che dicevano di essere originari della galassia satellite della Via Lattea.
Per esempio nell’antica Grecia viene ipotizzato un contatto in epoca classica nei racconti del navigatore greco Timoleone che, nel 343 a.C. salpò da Corinto, diretto verso la Sicilia. Dai suoi racconti, pare che in pieno mare aperto vide una torcia ardente volare nel cielo sopra di lui, guidandolo verso la meta.
Nell’antica Roma ci sono dei resoconti riguardanti l’apparizione di clypeus ardens (scudi ardenti in cielo); da questa esemplificazione è nato nell’ambito degli ufologi il neologismo di clipeologia riferito allo studio di presunte astronavi nei tempi antichi. Alcuni studiosi dell’ufologia hanno voluto metterli in relazione con il carro solare di Apollo, nella mitologia greca. Giulio Ossequente fece un catalogo con tutti i fenomeni connessi all’apparizione di strani oggetti in cielo.
L’India antica vanta una miniera di citazioni in maniera di UFO, a cominciare dalla letteratura vedica e dai grandi poemi epici, come il Mahabharata e il Ramayana, ove sono descritti complesse macchine volanti. Questi “carri volanti” (i vimana) sono successivamente descritti in testi più recenti, quali il Vaimanika Sastra, verosibilmente redatto nei primi del Novecento. Secondo i testi, i vimana hanno forma ovale, sferica o a cupola e, da quanto dice il guru Maharshi Bharadvaja:
« Non possono essrre danneggiati nè bruciati; possono fluttuare immobili nell’aria, rendersi invisibili, ascoltare voci e percepire immagini lontane » |
Questa descrizione farebbe pensare a complessissime macchine di matrice sconosciuta, usanti una tecnologia inimmaginabile anche per i giorni nostri.
Nel 776, quando come capo della Francia vi era Carlo Magno, i Sassoni approfittano della sua assenza per occupare Aeresburg e tentare di prendere Sigiburg. Durante l’assedio, però, compaiono due scudi di fuoco sopra la [[ch’ol “la Madonna del disco volante”. Nella sua biografia, Benvenuto Cellini (1500-1571) descrive la comparsa sopra Firenze di un enorme trave infuocata, fenomeno già osservato in Spagna nel febbraio 1465.
Una famosa testimonianza è quella fornita dallo storico Leone Cobelli, riferita all’anno 1487: in una notte di giugno,
« apparve una trave de fuoco, venne del monte de Pogiolo a Forlivio in cima a li mura de la Rocca de Ravaldino. Fo poi probicato la venente… Poi ancora de bel dì apparve un’altra trave di fuoco venire del monte de Puzolo infino sopra la piacia: e questo fo palese a tucto el popolo forlovese… » |
Nello stesso anno, ma in agosto,
« Apparve una matina dui hore inance di una stella granda la quale venia de verso la montagna (Appennini) e andava verso Ravenna, certo parea una pavagliotta (pareva una farfalla) che volasse per l’aria. Io la vide… come li altri. Certo parea come una rota di carro, e durò circa un bon miserere. Alcuni dicono che più di mezza hora prima l’avevano veduta a la montagna… » | |
(Leone Cobelli, “Cronache Forlivesi”, XV secolo)
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Il più clamoroso avvistamento di probabili UFO del passato avvenne il 14 aprile 1561, a Norimberga, ove furono visti migliaia di oggetti volanti a forma di lancia, croce o fuso sopra la città, intenti in un’apocalittica battaglia. Il 7 agosto 1566 un evento simile fu osservato, e riprodotto artisticamente, anche a Basilea, in Svizzera.
Ufo nella religione
Ufo nell passato