ERA STATA lanciata esattamente un anno fa Internet.org. Una ong, sostenuta da diverse sigle ma in cui il ruolo da protagonista spettava senza alcun dubbio a Mark Zuckerberg, fondatore e deus ex machina di Facebook. L’obiettivo era e continua a essere quello di connettere i cinque miliardi di abitanti del pianeta tagliati fuori da qualsiasi tipo di connessione al web. O almeno a qualche sua versione alleggerita.
“‘La connessione è un diritto umano”, aveva detto il fondatore di Facebook, capofila insieme ad altri giganti hi tech di solito in competizione fra loro come Nokia, Qualcomm e Samsung. Ripetendolo nei mesi successivi a ogni occasione utile. Adesso, in piena estate, finalmente il primo passo concreto: la connessione dati gratuita in Zambia, il Paese dell’Africa centro-meridionale stretto fra gli altri fra Angola, Mozambico, Tanzania, Congo e Zimbabwe. È da lì, da un’area poverissima in cui l’aspettativa di vita media non supera i 40 anni e dove il 60% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, che il folletto della Silicon Valley vuol dare il calcio d’inizio alla sua strategia per abbattere il digital divide fra ricchi e poveri.
“Più dell’85% della popolazione mondiale vive in zone con coperture cellulari esistenti e attive”, si legge in una nota di Internet.org, “tuttavia solo il 30% ha accesso a internet. Consapevolezza e possibilità economica sono barriere significative all’adozione di internet per moltissimi. Per questo annunciamo oggi l’applicazione Internet.org: per rendere internet accessibile a più persone attraverso un pacchetto di servizi essenziali”.
Quali sono questi servizi? Spaziano fondamentalmente fra salute (Mama, Zambia uReport per l’Aids, piaga del Paese), impiego (Go Zambia Jobs), informazioni sui servizi locali. Ovviamente, e questo è uno dei punti che hanno sollevato diverse polemiche nei mesi scorsi, c’è anche Facebook, il social network di Menlo Park, insieme alla sua versione per comunicare via chat, Messenger. Non mancano poi le previsioni del tempo di AccuWeather, le ricerche di Google Search e l’enciclopedia libera Wikipedia. In totale, 13 sezioni accessibili gratuitamente a tutti gli abitanti del Paese africano con un cellulare servito dall’operatore Airtel, a cui sono abbonati circa 5 milioni di persone.
“Fornendo servizi basilari attraverso quest’applicazione speriamo di portare più persone online e aiutarle a scoprire opportunità di cui altrimenti non potrebbero disporre”, continua il comunicato, “l’applicazione Internet.org sarà inizialmente disponibile per i clienti Airtel in Zambia e continueremo a lavorare sul progetto, sviluppandolo ed espandendolo in altre parti del pianeta”. Come accederanno i nuovi utenti? Tramite l’app Internet.org scaricabile dal Google Play Store, dunque per Android, dal sito Internet.org o direttamente dall’applicazione Facebook.
Zuckerberg era tornato sul punto nel corso dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona: “Il costo maggiore di possedere uno smartphone e rimanere connessi a internet non è lo smartphone: sono i dati”. Ecco dunque che lo sbarco in Zambia dell’applicazione è una mossa pienamente in linea con la strategia: sostenere chi non può permettersi un piano tariffario per la connessione dati. In sintonia, oltre tutto, con simili progetti offerti dal gruppo in giro per il mondo col programma Zero Facebook, molto apprezzato ma limitato all’app e poco tempo a disposizione. Qualcosa di sensibilmente diverso da Internet.org, che inizialmente durerà un anno per ciascun utente. “Abbiamo superato due delle principali barriere”, ha spiegato Guy Rosen, product management director della ong, “la prima è la possibilità economica. La seconda è la consapevolezza: le persone non sanno quanto possono ottenere da internet”.