La Pioggia rossa in Kerala è un fenomeno che è stato osservato sporadicamente dal 25 luglio al 23 settembre 2001 nello stato indiano meridionale di Kerala. Si verificarono violenti acquazzoni nei quali la pioggia si presentava innanzitutto rossa, macchiava i vestiti ed appariva simile a sangue. Ci sono stati resoconti anche di piogge gialle, verdi e nere.
Inizialmente si è sospettato che le piogge fossero state colorate dai residui provenienti da un’ipotetica esplosione meteoritica, ma il Governo Indiano ha commissionato uno studio dal quale risulta che le piogge sono state colorate da spore di alghe aeree proliferanti nella zona.Successivamente, all’inizio del 2006, le piogge colorate di Kerala sono balzati improvvisamente agli onori della cronaca dopo che i media hanno fatto un servizio di una straordiaria teoria secondo la quale le particelle colorate sono cellule extraterrestri, proposta da Godfrey Louis e Santhosh Kumar della Mahatma Gandhi University in Kottayam.
Un’ ipotesi è stata proposta nel 2003 da Godfrey Louis e A. Santhosh Kumar, due scienziati del Mahatma Gandhi University in Kottayam, Kerala. Avendo raccolto campioni di acqua piovana in molte località, Louis e Kumar affermano che le particelle rosse non assomigliano alla polvere ma invece appaiono essere cellule biologiche. Analisi chimiche indicano che queste particelle sono formate da materiale organico, e così gli scienziati hanno proposto che le particelle potrebbero essere microbi di origine extraterrestre.
Le analisi di Louis e Kumar hanno trovato che le particelle rosse sono tipicamente delle dimensioni da 4 a 10 µm in larghezza, di forma sferica od ovale, e simili nell’aspetto ad organismi unicellulari. In media, 1 millilitro di acqua piovana contiene 9 milioni di particelle rosse, e il peso di tali particelle in ogni litro di acqua piovana era di circa 100 milligrammi. Estrapolando queste cifre all’ammontare di pioggia rossa che è stato stimato essere caduto, Louis e Kumar hanno calcolato che un peso totale di circa 50.000 kilogrammi di particelle rosse sono cadute su Kerala.
Analisi eseguite con spettroscopia energetica dispersiva a raggi X mostrarono che le particelle erano composte principalmente di carbonio e ossigeno, con piccole tracce di silicio e ferro (vedere tabella).
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Composizione elementare delle cellule rosse dall’analisi di EDAX Elemento Peso % atomico % standard Carbonio 49.53 57.83 CaCO3 Ossigeno 45.42 39.82 Quarzo Sodio 0.69 0.42 Albite Alluminio 0.41 0.21 Al2O3 Silicio 2.85 1.42 Quarzo Cloruro 0.12 0.05 KCl Ferro 0.97 0.24 Fe
Un analizzatore CHN mostra un 43.03% di carbonio, 4.43% di idrogeno, e un 1.84% di azoto.
Louis e Kumar eseguirono dei test con il bromuro d’etidio per vedere se fosse presente una qualche traccia di DNA o RNA nelle particelle rosse, ma non ve ne trovarono. I loro risultati sono stati pubblicati nel periodico Astrophysics and Space Science.
Successivi test sulle particelle vennero eseguiti all’Università di Sheffield da Milton Wainwright, che studiò le spore stratosferiche.Nel Marzo del 2006 affermò che le particelle erano apparentemente simili a spore di un fungo della ruggine, più tardi disse di aver confermato la loro somiglianza con le spore di un’alga, e non trovò alcuna prova che suggerisse la presenza si polvere, sabbia, gocce di grasso o sangue all’interno della pioggia. Disse anche che, “Sembra che ci sia una tendenza crescente da parte degli scienziati di tirar fuori spiegazioni assurde quando viene richiesto dagli organi di stampa di commentare nuovi o insoliti fenomeni. Un buon esempio ci è fornito dai commenti riguardo alla recente pioggia rossa in India.”
Un campione di pioggia venne spedito anche alla Università di Cardiff per eseguire delle analisi richieste dal promotore della panspermia Chandra Wickramasinghe. Wickramasinghe disse che “il lavoro riportava risultati positivi riguardanti il DNA”. Presto i microbi saranno analizzati alla ricerca di specifici isotopi del carbonio; se saranno differenti da quelli delle forme di vita presenti sulla terra saranno la prova definitiva della loro origine extraterrestre.
Poche ore prima del primo scroscio di pioggia rossa, i residenti del distretto Changanasserry di Kottayam affermano di aver udito un bang sonico, accompagnato da un lampo di luce. Louis e Kumar suggeriscono che ciò è stato causato dalla disintegrazione di una piccola cometa entrante nell’Atmosfera terrestre, contenente grandi quantità di particelle rosse. Le osservazioni mostrano che l’85% della pioggia rossa cadde entro 10 giorni dal 25 luglio, e Louis e Kumar suggeriscono che ciò è correlato con la sistemazione delle particelle rosse dentro l’atmosfera superiore dopo un’esplosione cometaria. Speculazioni iniziali degli scienziati di Thiruvananthapuram affermarono che le particelle rosse avrebbero potuto essere polvere di una cometa, ma successive ricerche mostrarono che in realtà si trattava di spore dell’alga Trentepohlia.
Louis e Kumar successivamente affermarono che le particelle fossero cellule e che quindi rappresentassero una evidente prova della presenza di vita extraterrestre. Se tali particelle, che hanno natura biologica, si sono originate in una cometa, sarebbe la prima prova a favore della teoria della panspermia, secondo la quale la vita è stata portata sulla Terra da qualche altra porzione dell’universo. Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe sono stati i propositori di tale teoria, che però è stata scartata dalla maggior parte degli scienziati. In ogni caso, le ricerche continuano.
Si dice che le cellule siano capaci di riprodursi anche a temperature superiori ai 300 °C. Se altri scienziati lo confermassero, ciò renderebbe unica la loro esistenza. Tra le Ipertermofile della superficie terrestre, la più alta temperatura di sopravvivenza riscontrata è pari a 130 °C.
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