L’avvistamento di Teheran rappresenta un caso di avvistamento radar e visivo di oggetto volante non identificato su Tehran, capitale dell’Iran, nelle prime ore della mattinata del 19 settembre 1976.
Il caso è noto per l’interferenza magnetica registrata da alcuni velivoli nell’approssimarsi all’oggetto non identificato: 2 F-4 Phantom II persero temporaneamente l’uso della strumentazione di bordo e delle comunicazioni nell’avvicinamento. Uno dei due velivoli constatò inoltre l’impossibilità di utilizzare il sistema degli armamenti al momento di fare fuoco.
Alle ore 0,30 del 19 settembre 1976 la base aerea di Mehrebad riceve da un controllore di volo, Perouzi, la segnalazione della presenza di una luce brillante in cielo. Il generale Yousefi, comandante della base, ordina un controllo radar, che dà esito negativo. Il generale comunque decide di inviare in ricognizione un caccia, pilotato dal capitano Azizkhani; durante il volo, il caccia ha un black-out nelle comunicazioni radio e rientra alla base.
Viene pertanto fatto decollare un secondo caccia, pilotato dal tenente Jafari. Il pilota avvista l’oggetto, che ha una luce brillante variabile tra il rosso, il giallo e l’arancione. In seguito al movimento dell’oggetto, il pilota si sente minacciato e tenta di lanciare un missile, ma il sistema di lancio non funziona. L’aereo fa allora una manovra evasiva e rientra alla base. Durante il rientro, Jafari vede un altro oggetto luminoso attraversare il cielo. Il giorno seguente, un elicottero perlustra la zona per rilevare eventuali tracce di atterraggio, ma non viene trovato nulla.
Sull’accaduto vi fu un’inchiesta condotta dal generale Azarbarzin, che interrogò i testimoni dell’avvistamento.
L’evento è stato illustrato in un documento di 4 pagine della Agenzia di intelligence della difesa (DIA) destinato alla Casa Bianca, al Segretario di Stato, al capo dello staff, all’Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA) e alla CIA (Central Intelligence Agency). La conclusione della DIA fu che “questo è un classico caso che incontra i requisiti necessari per legittimare uno studio sul fenomeno UFO”, come riportato dal tenente Jafari (poi divenuto generale).
Rimane uno degli incontri militari meglio documentati della storia su fenomeni ufologici: ufficiali militari iraniani coinvolti nell’avvistamento, tra cui il generale Jafari, hanno dichiarato di essere convinti che l’oggetto non potesse essere di origine terrestre. Anche militari statunitensi, come il maggiore George Filer III, hanno testimoniato sull’evento. Di seguito i documenti militari ufficiali sull’avvenimento
L’intervista del generale Jafari