Nei primi anni Settanta, alcuni archeologi statunitensi scoprirono alcuni strumenti ed armi in pietra in località Hueyatlaco, in Messico. Fra questi reperti figuravano punte di freccia e di lancia. Era chiaro fin dall’inizio per gli archeologi che le avevano scoperte che tali armi erano state usate da uomini come noi, e non certo da uomini-scimmia. Ma a che epoca risalivano esattamente?
In genere in questi casi la risposta la danno i geologi, in funzione degli strati geologici in cui sono i reperti. Nel caso specifico fu coinvolta Virginia Steen-McIntyre che, utilizzando i quattro più recenti metodi di datazione geologica con i colleghi dello “United States Geological Survey”, determinò che gli strati in cui si trovavano i reperti risalivano a 300.000 anni fa!
Quando il dato fu comunicato al capo degli archeologi, la sua risposta fu immediata quanto seccata ed incredula: “Impossibile! Non esistevano uomini 300.000 anni or sono in nessun luogo del mondo!”. Quanto al Nord America, le odierne teorie indicano la comparsa dell’uomo non prima di 30.000 anni a. C., com’è noto. E allora cosa fecero gli archeologi?
In primis, rifiutarono di pubblicare la data di 300.000 anni fa. In secundis, vi sostituirono invece una datazione più “logica”: 20.000 anni or sono. Ciò in quanto un pezzo di conchiglia rinvenuto a ben 5 chilometri dal sito in cui i reperti furono rinvenuti aveva fornito una datazione al Carbonio 14 riferita, appunto, a 20.000 anni fa!
Ma la Dott.sa Virginia Steen-McIntyre (scopritrice dei manufatti nella foto sopra) non si dette per vinta, ribadendo i dati rilevati. Solo che ciò le comportò una pessima reputazione a livello professionale nonché la perdita dell’insegnamento universitario, mentre tutte le possibilità di avanzamento acquisite con la sua precedente attività presso l’”United States Geological Survey” furono bloccate. La scienziata ne fu così disgustata che si ritirò in una cittadina delle Montagne Rocciose, in Colorado, rimanendo in silenzio per anni. Finché io non venni a sapere del suo caso e lo menzionai in , “Forbidden Archaeology: the hidden history of the human race”, conferendo al suo lavoro l’attenzione che merita. È anche grazie a ciò che oggi il sito di Hueyatlaco in Messico viene studiato da archeologi dalla mente più aperta, e c’è da sperare che le conclusioni della Steen-McIntyre trovino presto ulteriore conferma.