Per essere assunti alla Iarpa potrebbe essere sufficiente scrivere nel curriculum la vostra buona idea. In che senso buona? Un’idea “che possa portare alla nazione (Usa, ndr) un vantaggio schiacciante in termini di intelligence”. Perché quello che fanno alla Intelligence Advanced Research Projects Activity è prevedere il futuro: rivoluzioni, catastrofi e crisi economiche, in modo da poter giocare d’anticipo. Così, dopo aver lanciato a luglio il programma Open Source Indicators, con lo scopo di raccogliere quante più informazioni possibili lasciate dagli utenti nella Rete (da un twit all’acquisto di un prodotto), la Iarpa rilancia con altri programmi con cui intende “essere il futuro”, per citare lo slogan della stessa agenzia.
È il caso di Foresight and Understanding from Scientific Exposition ( Fusa), con cui l’agenzia statunitense si mette alla ricerca“capacità tecniche emergenti in giro per il mondo”. Scopo del progetto è infatti quello di mettere a punto un di sistema automatico e continuo di raccolta dati, basato sulle informazioni presenti nei lavori scientifici, tecnici e nelle pubblicazioni dei brevetti. Un metodo in grado di leggere velocemente i dati accumulati nel resto del mondo e nelle diverse lingue, per poi catalogarli in campi di applicazione, come potrebbe essere per esempio quello dedicato all’intelligenza artificiale o ai sistemi per il riconoscimento facciale o di luoghi.
Finder Program , per esempio, è pensato proprio per mettere a punto un efficace programma digeolocalizzazione per immagini. Come riporta The Atlantic Wire, un programma come questo aiuterebbe non poco una spia che deve individuare esattamente il luogo in cui si trova una persona a partire da una fotografia.
Ma tra le intenzioni dell’agenzia di intelligence statunitense c’è anche qualcosa di decisamente più fantasioso, come il Synthetic Holographic Observation (Sho) Program, con cui la Iarpa intende realizzare dei sistemi di visualizzazione di ologrammi 3d, fruibili da più persone e possibilmente a occhio nudo. Lo scopo? Secondo quanto riporta Wired.com, costruire un sistema che permetta agli operatori di intelligence di collaborare tra loro in modo interattivo.
Infine, nei programmi della Iarpa c’è spazio anche per droni silenziosi. Con il Great Horned Owl (Gho)l’agenzia intende infatti mettere in cassaforte sistemi che permettano ai velivoli comandati in remoto di eseguire le operazioni di sorveglianza e ricognizione indisturbati. Il rumore è infatti uno dei fattori che causa l’insuccesso di numerose missioni.