Il sismologo Raffaele Bendandi, vissuto tra il 1893 e il 1979, era convinto di essere in grado di prevedere i terremoti. Proprio come Giampaolo Giuliani, che assurse agli onori delle cronache perché sostenne che alcune sue misurazioni lo misero in condizione di “prevedere” il sisma che distrusse L’Aquila del 2009, teorie che però non hanno trovato sostenitori tra la grande maggioranza dei sismologi italiani.
ORIGINE COSMICA- Decine di siti di informazione hanno pubblicato la notizia secondo cui Bendandi avrebbe predetto due disastrosi terremoti, uno a Roma l’11 maggio 2011 e uno, ancora più distruttivo, il 5-6 aprile 2012. Ma è possibile sapere con certezza che questi eventi si verificheranno? Tra i documenti disponibili in rete a questo proposito, c’è un video d’epoca in cui Bendandi, nel corso del telegiornale Rai, affermava: “L’origine dei terremoti secondo la mia teoria è prettamente cosmica. Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti”.
PREVISIONI ESATTE – A quel punto l’intervistatore gli chiede: “Quindi sarebbero prevedibili i terremoti?” E Bendandi risponde secco: “Prevedibili esattamente”. L’intuizione di Bendandi era che, così come il mare si muoveva assecondando l’attrazione esercitata dalla Luna, lo stesso avvenisse anche per la crosta terrestre. La Luna, il Sole e gli altri pianeti del sistema solare provocherebbero per Bendandi rigonfiamenti della superficie terrestre e, quando le loro forze si sommano, scatenerebbero i movimenti tellurici. Ma chi era l’uomo che prevedeva i terremoti?
GENIO AUTODIDATTA – Nato a Faenza nel 1893, in seguito al sisma di Messina del 1908 Bendandi si appassionò ai terremoti. In occasione di quello della Marsica del 1915, si accorse che l’anno precedente aveva lasciato un appunto in cui prevedeva tutto. Più tardi, nel 1923 davanti al notaio di Faenza decise di mettere a verbale una “profezia”: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Bendandi sbagliò di soli due giorni. Tuttavia il Corriere gli dedicò la prima pagina, chiamandolo “colui che prevede i terremoti”. Anche il sisma del Friuli nel 1976 pare fosse stato in qualche modo “previsto” dall’esperto, che tentò di avvisare le autorità senza però essere ascoltato. Bendandi fu trovato morto, in circostanze misteriose, nel 1979.
LA PROFEZIA PER IL 1924 – E in quanto ricercatore autodidatta, nel 1920 elaborò la sua teoria «sismogenica». La teoria di Bendandi è nata mentre il sismologo stava compiendo una passeggiata sul bagnasciuga, durante la quale gli è venuta l’idea che la crosta terrestre, così come i mari, subisce gli effetti legati alla Luna. Negli anni successivi la sviluppò lavorando in una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell’Appennino tosco-romagnolo. In occasione del terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915, si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto in cui prevedeva che si sarebbe verificato. Bendandi all’epoca aveva solo 22 anni. Più tardi, il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di mettere a verbale una «profezia»: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche.
SISMOGRAFI INNOVATIVI – Bendandi sbagliò di soli due giorni. Tuttavia il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo «colui che prevede i terremoti». Iniziò da qui la sua fama mondiale. Nelle sue ricerche si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici. Bendandi costruì inoltre dei modelli innovativi di sismografo, riuscendo a venderli in tutto il mondo. Nel 1927, dapprima fu nominato da Benito Mussolini Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, ma poi gli fu proibito di pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, minacciandolo di mandarlo in esilio; in realtà egli aggirò il divieto, scrivendo i suoi articoli per i giornali americani.
CICLO DI 11 ANNI – Nel 1931 Bendandi consegna all’Accademia Pontificia i risultati delle sue ricerche sul ciclo di 11 anni del Sole, e in seguito pubblica a proprie spese «Un principio fondamentale dell’Universo». Nel 1959, Bendandi afferma di avere scoperto un nuovo pianeta all’interno del sistema solare tra Mercurio e il Sole, dandogli il nome della sua città natale, Faenza. Solo in seguito, nel 1972 l’astronomo americano Wood e nel 1976 l’inglese Smith portarono avanti le ricerche di Bendandi per la previsione dei terremoti, andando a migliorarne l’analisi ed i risultati. Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dal sismologo, che tentò di avvisare le autorità senza però essere ascoltato. Bendandi fu trovato morto, in circostanze misteriose, il 3 novembre 1979 nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 a Faenza.
ROMA, 11 MAGGIO 2011 – Ma nelle carte di Bendandi si parla di un terremoto che avverrà a Roma l’11 maggio 2011? Il mistero è – solo parzialmente – svelato da Paola Lagorio, presidente dell’associazione La Bendandiana, che non ne ha trovato riscontro nelle carte dello studioso: “I documenti di Bendandi con le sue previsioni per il 2011 erano stati prima gettati nel fuoco e poi salvati. Non si sa chi lo ha fatto, ma la persona si è pentita del suo gesto e le sue predizioni sul 2011 sono quindi giunte fino a noi”.
I MANOSCRITTI PER IL 2011 – Lagorio è stata intervistata di recente dal programma di Raidue, Voyager. E ha rivelato quindi: «Bendandi aveva deciso di bruciare i suoi manoscritti, ma poi ha avuto un ripensamento. E proprio alcuni dei documenti con le sue previsioni per il 2011 erano stati prima gettati nel fuoco e poi salvati. Non si sa chi lo ha fatto, ma la persona si è pentita del suo gesto e quei documenti sono quindi giunti fino a noi. Nelle carte di Bendandi relative al 2011 sono contenuti numeri e considerazioni, sempre in forma numerica». E ha osservato quindi Lagorio: «Nei documenti relativi al 2011 non si trova invece nessun riferimento a luoghi o date precise, come quelle che sono state riportate su Internet. Le notizie su un presunto terremoto previsto per l’11 maggio 2011 a Roma sono quindi destituite di ogni fondamento». Va inoltre osservato, infine, che le previsioni di Bendandi sono sempre state nell’arco di alcuni mesi, massimo un anno, e non per il lungo periodo. E’ inverosimile quindi pensare che abbia fatto delle predizioni addirittura ad alcuni decenni di distanza dalla sua morte. I romani possono quindi tirare un sospiro di sollievo, almeno in attesa della prossima teoria catastrofista che ultimamente su Internet non mancano mai.
Di seguito il video-documentario realizzato da Voyager