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I TRE RACCONTI:
Labyrinth (Labyrinth)
Il primo ‘racconto’, Labyrinth, che apre e chiude il film, è diretto da Rintaro. L’animazione, come del resto anche negli altri racconti, è ricca di dettagli e curatissima. Lo stile è molto diverso da quello degli anime giapponesi classici, in effetti ricorda più lo stile di animazione europeo che quello asiatico. Labyrinth è una sorta di sogno, in cui l’occhio si perde in giochi di immagini, in cui ombre diventano strane forme e domina l’illusione. Una bambina, con il suo gatto, si ritrova ad esplorare questo strano mondo.
L’uomo che correva (Hashiru Otoko)
Con questo racconto ci ritroviamo in un futuro non meglio specificato, in cui il pubblico assiste a delle gare automobilistiche estreme e all’ultimo sangue, in cui i piloti si sfidano al limite della sopportazione fisica, e in cui la volonta di vittoria di un pilota vince persino la morte. La storia è incentrata soprattutto sull’aspetto dell’animazione e dei disegni, incredibilmente curati, che fanno di questo piccolo gioiello d’animazione di Yoshiaki Kawajiri uno degli esempi di più alto livello del mecha design giapponese.
Interrompete i lavori! (Koji chushi Meirei)
Questo racconto ci tuffa nella foresta Amazzonica, in cui un supervisore è stato inviato a controllare lo stato dei lavori nel Progetto 444, immenso cantiere interamente automatizzato, il cui supervisore capo risulta irrintracciabile. Il nuovo supervisore scoprirà una situazione paradossale, in cui lo zelo e l’efficienza del robot capo si traduce in distruzione e assenza di controllo. In questo racconto Katsuhiro Otomo presenta in tono sarcastico attraverso disegni e animazioni di altissimo livello una forte critica contro l’abuso della tecnologia e i disastri che ne possono conseguire….
Manie-Manie – I racconti del labirinto [ITA] VeohTV
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