Anno 2815. Per più di settecento anni WALL-E, ovvero l’ultimo robot “WALL-E” rimasto, ha continuato imperterrito nella sua opera di spazzino del pianeta, giorno dopo giorno, stoccando immondizia in cubetti che ha poi impilato uno sull’altro fino a formare centinaia di enormi grattacieli di rifiuti. La sera, finito il suo lavoro, torna a “casa” (il rimorchio di un autotreno), dove colleziona oggetti appartenuti agli umani e ritrovati nel corso delle sue operazioni di pulizia. WALL-E è innamorato di questo film, che gli fa sognare, un giorno, di stringere un’amata mano nella mano e non essere più solo. È così che dopo tutti questi anni WALL-E, da freddo robot operaio qual era, sviluppa una personalità umana.