Alcuni di loro probabilmente nuotavano nell’oceano Atlantico ancor prima che Galileo inventasse il telescopio. E sono ancora vivi. Stiamo parlando degli squali della Groenlandia, che un studio apparso su Science giovedì 11 agosto ha incoronato come i vertebrati più longevi di tutto il pianeta: possono infatti raggiungere e superare i 400 anni. Biologi marini di centri di ricerca di Danimarca, Norvegia e Groenlandia hanno infatti stimato che la vita media del Somniosus microcephalus, questo il nome scientifico del pesce, è circa 270 anni.
Benché le caratteristiche di questa specie di squalo siano ancora poco conosciute, è noto però che il loro tasso di crescita è di un centimetro l’anno. E gli esemplari adulti di questi animali raggiungono in media i 4-5 metri di lunghezza, ma non è raro pescare squali anche di 6 o 7 metri, pesanti più di una tonnellata. Paragonando queste misure con l’età dei due esemplari più anziani presi in esame nello studio, lunghi circa cinque metri e vecchi di 335 e 392 anni, la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori è dunque che gli squali della Groenlandia possono vivere almeno fino a 400 anni e probabilmente in qualche caso superare il mezzo millennio. Battono così tutti i record di longevità dei vertebrati di terra, mare e cielo.
Normalmente per calcolare gli anni di vita di un animale si analizza il loro tessuto calcificato, ma questa specie ne è particolarmente carente. Per determinare con precisione l’età degli squali i ricercatori sono ricorsi allora alla tecnica della datazione al radiocarbonio analizzando il cristallino degli occhi di 28 femmine finite accidentalmente nelle reti di pescherecci del nordatlantico. Dai loro dati è emerso che queste ultime raggiungono la maturità sessuale quando superano i quattro metri, che equivale a un’età minima di 156 anni. Significa che gli esemplari in grado di riprodursi oggi sono nati quando Vittorio Emanuele II veniva incoronato primo re d’Italia.