I misteri della piramide di Cheope
LO ZED
Molti archeologi hanno elaborato la teoria che la Piramide di Cheope non sia altro che un “Contenitore”, un involucro a proteggere lo Zed. Le teorie sullo Zed nascono dal fatto che lo spaccato della piramide di Cheope, ricorda molto la forma di un grosso Zed. Lo Zed non sarebbe altro che una torre interrotta da 3 o più livelli, un simbolo legato al culto d’Osiride, un oggetto, che secondo le mitologie, da la possibilità di viaggiare nel tempo. Ovviamente bisogna ancora dimostrarlo scientificamente, per il momento abbiamo solo ipotesi e racconti di turisti e archeologi. Dalla testimonianza di un archeologo italiano, che però preferisce mantenere l’anonimato, vista la particolarità dell’esperienza.
Il testimone ricorda la sua esperienza all’interno della piramide: “Era il 1988, alle 9, con una amica, ci recammo all’interno della Camera del Re. Non c’erano turisti. Solo noi due. Eravamo molto stanchi. Improvvisamente visi una specie di luce, bianco azzurrognola, molto intensa.
Istintivamente mi appoggia alla parete e mi rilassai per un attimo. Poi chiamai la mia amica, controllammo gli orologi, e decidemmo di uscire perché era già passato qualche minuto.
All’esterno incontrammo un guardiano che si lamentò del fatto che eravamo rimasti all’interno della piramide per 3 ore. Secondo i nostri orologi erano passati solo 10 minuti. Razionalmente non posso dare spiegazioni, a livello intuitivo dico che si è trattato di un blocco del tempo.
Verità ? Fantasie ? Trucchi per circondare di mistero una meraviglia come la Piramide di Cheope ? Solo il tempo lo dirà….
Il giorno che il vento eroderà la piramide di Cheope si scoprirà se veramente c’è uno Zed custodito al suo interno o meno.
Lo Zed all’interno della piramide
LA GRANDE PIRAMIDE E LO ZED
Sono sempre stato un appassionato di piramidologia, ma di quella inerente le nuovissime frontiere di studio, in cui autori come Bauval o Hancock non solo si sono cimentati, bensì hanno saputo aggiungere valore e rigore scientifico a quelle che, da sempre, sono state considerate come “dicerie”.
Un viaggio scientifico oltre la scienza positiva.
In realtà, le interpretazioni rivoluzionarie sui complessi architettonici di el Giza, Saqqara e Dashour introducono ad una concezione dell’uomo (visto sotto il profilo tecnologico, filosofico, religioso ed energetico) non solo estremamente diversa da come la storia ufficiale l’ha sempre presentata, ma tesa a considerare la storia stessa dell’uomo come un insieme di cicli culturali costellati di enormi traguardi e, soprattutto, in grado di ridimensionare la visione che noi abbiamo oggi di noi stessi. In realtà è come se, leggendo attraverso gli occhi dei pionieri di un’altra archeologia, riscoprissimo una reminiscenza intellettuale, tecnologica e spirituale. Veramente nulla di nuovo sotto il sole. La sensazione che si respira di fronte a certe congetture è che gran parte delle odierne vette conquistate dalla razza umana altro non sono se non inconsci ricordi traguardati in precedenza da altri uomini dotati di sufficiente cognizione tecnica per poterli raggiungere.
Mario Pincherle va oltre. Nel libro “La Grande Piramide e lo Zed” (Macro Edizioni, 2000) l’attenzione si sposta oltre la conformazione di el Giza, l’orientamento pari alla cintura d’Orione, la posizione nell’Egitto Celeste e quant’altro. Pincherle pone l’accento su una costruzione di valore ancor più inestimabile delle stesse piramidi, considerata come la perduta ottava meraviglia: una torre. La torre di cui Pincherle parla è lo Zed, il monumento più sacro dell’antico Egitto, le cui radici affondano nell’antichità più remota, addirittura partendo da Abramo in Ur.
Non si può fare a meno di riflettere su una visione incredibile della Grande Piramide.
Secondo Pincherle, quest’ultima altro non è se non un involucro. Un enorme nascondiglio in cui, vero tesoro, è lo Zed con il suo carico di mistero spirituale e scientifico. Lo Zed non sarebbe nient’altro che la torre del tempo, che governa lo spazio ed il tempo, e fu collocato all’interno della piramide di Khufu (Cheope) per essere posizionato in un complesso architettonico realizzato con un preciso scopo: trovarsi al punto giusto nell’istante in cui l’universo si conformerà in un’immensa congiunzione astrale in grado di dilatare lo spazio-tempo visto sotto un profilo relativistico e svelare la funzione ultima dello Zed. Una vera e propria “macchina del tempo” dal fine escatologico.
Al di là dell’interpretazione – se vogliamo – di totale rottura con i canoni storico-scientifici, lo spirito con cui il testo è stato scritto rispetta i dettami della scienza ufficiale e positiva, ovvero il metodo empirico e il metodo dell’osservazione (ad es. la riproduzione in laboratorio delle tecniche di trasporto dei blocchi granitici interni alla piramide).
Le ipotesi fatte sono suffragate da forti prove tecniche e storiche, nonché da insospettabili (e poco pubblicizzati) ritrovamenti archeologici. Chiaramente si arriva ad una conclusione, al momento, indimostrabile; eppure nella piramide di Khufu mai nessuno è stato sepolto, tanto per fare un esempio (e ciò è confermato anche da antichi manoscritti in cui i primi predatori arabi, entrando nella piramide, la trovarono così com’è ora); ma qualcuno si è spinto oltre, sperimentando permanenze solitarie all’interno della cosiddetta Camera del Re, riportando esperienze più simili alle equazioni relativistiche che altro (perdita del senso temporale, dilatazioni crono-spaziali, allucinazioni); se riflettiamo inoltre sul nome occidentalizzato di Cheope (Khufu) e che etimologicamente significa “sarcofago”, le conclusioni non sono poi così affrettate o fuori luogo: la Piramide come sarcofago dello Zed ed il sarcofago di pietra contenuto nella Camera del Re, realizzato con le misure del cubito reale… come l’arca dell’Alleanza.
Camera del Re che altro non sarebbe se non la prima parte dei quattro vani presenti all’apice della torre. Tasselli di un puzzle che si compone giorno dopo giorno e che, pur crescendo, complica ulteriormente la visione della storia.
Consiglio di prendere confidenza in prima battuta con le teorie di Hancock/Bauval e successivamente di iniziare a leggere Mario Pincherle; il rischio è infatti di non apprezzare o credere di essere stati catapultati nelle pagine di un racconto a tema fantastico. In realtà trovo le teorie dello studioso particolarmente spiazzanti e disarmanti; un esempio riguarda i materiali da costruzione di el Giza e le tecniche correlate: i blocchi mastodontici che formano le piramidi e le teorie più ardite relative all’edificazione. Nessuna opera che abbia qualcosa a che vedere con altri monumenti nella zona o in altre parti del pianeta: i “mattoni” della piramide sono poco più grandi di un metro e pesano circa 2 tonnellate l’uno che, indubbiamente, è un peso non trascurabile ma che ridimensiona parecchio l’intervento extraterrestre o quant’altro atto ad edificare i monumenti. Al contrario, i blocchi di granito scuri, presenti all’interno della piramide, no: essi pesano anche 70 tonnellate e sono mediamente 5×9 metri. Pincherle ha una soluzione anche per questo, perché il problema non sta nel come abbiano fatto ma nel perché. E soprattutto: che ci fa del granito nero, di preziosa manifattura, in una piramide a blocchi calcarei e d’argilla peraltro di scarso valore edile? Questa è la chiave di volta.
Ammettendo che qualcuno si sia preso la responsabilità di nascondere lo Zed in una costruzione che, comunque, somiglia ad una montagna, allora, forse, un motivo più che serio ci deve essere.
La piramide di Cheope è l’ultima delle sette meraviglie esistenti sul globo ed è un contenitore di misteri ed enigmi che ancora oggi non hanno una risposta !
Uno dei misteri più affascinanti, è situato all’interno della piramide e prende il nome di stanza del Re: questa non solo è una stanza di granito perfettamente levigato, ma è l’unica stanza che non poggia sulla struttura della piramide: risiede, infatti, all’interno di una camera d’aria fatta (con ogni probabilità) dalla sabbia del deserto.
All’interno della sala vi è un sarcofago in granito rosa, un unico blocco perfettamente scolpito a formare un contenitore (che guarda caso ha le stesse dimensioni dell’oggetto che, nella Bibbia, prende il nome d’Arca dell’Alleanza) geometricamente perfetto.
Cosa c’è di strano ?
La cosa strana è che per modellare un blocco di granito cosi com’è modellato all’interno della piramide di Cheope non sarebbero sufficienti i macchinari moderni a nostra disposizione, o meglio, non sarebbe possibile renderlo cosi perfetto !
Allora la domanda più ovvia che ci si può fare, soprattutto, quando si parla di popolo egizio, è: “Ma come è riuscito un popolo cosi antico a compiere opere cosi moderne ?”
Nelle traduzioni di alcuni geroglifici che parlano della costruzione delle piramidi si legge la frase “Scolpiti dalla luce”, cosa, nei giorni nostri, riesce a tagliare oggetti emettendo un potente fascio di luce ? : il Laser.
Dai libri di storia sappiamo che le piramidi avevano lo scopo di Tomba per il faraone, ma ne siamo sicuri ? Ci sono numerose prove che evidenziano il fatto che il faraone non avrebbe mai messo piede nella Piramide di Cheope né da vivo e soprattutto né da morte.
Inoltre è risaputo che le camere funerarie egizie non sono mai state poste sopra il livello della sabbia, la camera del Re, l’unica camera avente un sarcofago, invece è posta a metà della piramide più in alto rispetto al suolo.
Ma se cosi fosse, che significato avrebbe avuto questa poderosa costruzione ?
1.Camera funeraria in granito
2. Corridoio discendente
3.Corridoio ascendente
4. Grotta
5. Corridoio aperto dai violatori della tomba o pozzo di servizio
6. Camera detta “della regina”
7. Camera del re
8. Camera di alleggerimento
9. Grande galleria
10. Cunicoli di aerazione
Quale delle sue scoperte giudica più importante?
Sicuramente la torre Zed (Djed) collocata nella Grande Piramide, di cui non ho solo effettuato la scoperta materiale, ma ne ho anche compreso la funzione.
Qual è la storia dello Zed?
Lo Zed e la piramide sono due cose distinte. All’inizio lo Zed era una struttura a sé stante, poi fu piazzato in cima alla piramide di Saqqara ed infine è stato nascosto nella Grande Piramide. Lo Zed ha due canali propri che non corrispondono ai canali di aerazione della camera del re: uno punta verso la stella polare (nord) e l’altro verso l’Alfa del Dragone, che a quel tempo corrispondeva a Sirio (sud). Lo Zed è molto più antico della Grande Piramide e rappresenta la spina dorsale di Osiride, ovvero il contatto dell’uomo con Dio.
Nel libro “Lo Zed”, lei afferma di aver passato la notte nella camera del re. Come è andata?
Stetti per un po’ di tempo nella camera del re, mentre altre persone mi aspettavano fuori dalla piramide. Ad un certo punto uscii, convinto che fossero passate alcune ore, ma in realtà erano trascorsi solo alcuni minuti. Da lì capii che all’interno della piramide il tempo scorre diversamente.
Non ebbe visioni, come altri che l’avevano preceduta?
Nonostante a quel tempo mi interessassi di spiritismo, non ebbi alcuna esperienza di quel tipo. Sotto questo punto di vista è stato deludente.
So che a cavallo degli anni ’70 e ’80 una signora, che la conosceva solo di fama, le fece recapitare dei messaggi, ricevuti in telescrittura, firmati da Enoch. Cosa pensa ora di quegli scritti?
Chi mi fece avere quei messaggi fu colei che io chiamo la mia “segretaria telepatica”. A quel tempo credevo a ciò che mi scriveva, però a distanza di anni mi sono accorto che alcuni messaggi sono inattendibili e che i messaggi realistici sarebbero validi per chiunque li leggesse.
Dopo le lettere telepatiche da parte di Enoch, hanno cominciato a giungerle anche quelle di due entità particolari, una si faceva chiamare il Maestro. Come spiega queste due figure?
Probabilmente la mia “segretaria telepatica” aveva mangiato troppo o si era montata la testa leggendo chissà cosa. Frasi come “noi siamo sulla Terra per aiutarvi” sono molto stereotipate. lo credo si possa dire tutto, ma bisogna anche avere delle prove.
Come considera gli angeli?
La parola “angelo” deriva dal greco “anghelo”, cioè “annuncio” e questi annunci sono delle regole. Ad esempio, c’è un angelo che si chiama “Volume del triangolo = base per altezza diviso due” e più in là non va. Un altro angelo dice “questa sostanza mescolata a quest’altra dà origine all’acido solforico”. Gli angeli sono tutte le regole, gli annunci e le verità dell’uomo.
I suoi studi hanno fornito interpretazioni anche al fenomeno UFO?
Una volta mi recai con degli assistenti sul monte Venere, nei pressi del lago di Vico. Stavamo aspettando un ritardatario e, nell’attesa, io e i miei compagni ci proponemmo di essere sul lago di Vico alle 15,15. Non riuscimmo ad essere puntuali ma, tempo dopo, lessi sul Giornale dei Misteri che lo stesso giorno dell’incontro, proprio sul monte Venere alle 15,15, era stato visto discendere un disco volante, il quale aveva pure lasciato delle tracce nel terreno. In quel momento capii che gli UFO sono qualcosa di molto diverso da ciò che credevo allora. Per verificare la mia teoria ho mandato alcuni miei aiutanti sui monti Sibillini, zona particolarmente ricca di avvistamenti, per filmare e fotografare eventuali UFO. L’operazione riuscì e dopo aver visionato le riprese e le foto mi sono reso conto che le manifestazioni ufologiche non sono altro che fenomeni dell’antitempo. Infatti nei filmati si vede chiaramente che gli oggetti volanti mangiano la propria scia. il fenomento ufologico non è altro che una manifestazione sul piano dell’antitempo, di qualcosa creato da persone che esistono sul piano del tempo. L’antitempo è quella forza che trasforma un pianoforte in organo, quando si ascolta il nastro magnetico al contrario. È dunque possibile creare questi appuntamenti.
Le testimonianze che ha raccolto parlano di luci volanti. Anche lei ha visto luci oppure anche qualche navicella metallica?
Mi trovavo con mia moglie in macchina, nei pressi di Ancona. Fu lei a notare una stella cadente che, invece di scendere, andava verso l’alto. Alcuni giorni dopo il mio elettricista mi riferì di aver dovuto fare delle misurazioni su un’impronta da UFO, proprio nella zona sottostante a dove avevo visto l’anomala stella. L’impronta dell’elettricista era identica a quella descrittami dai miei assistenti. Ciò significa che non dobbiamo più chiamarli oggetti volanti non identificati, perché sappiamo cosa sono: manifestazioni energetiche di forza pensiero che va verso il passato e che agisce allo stesso modo di come agiamo tutti noi, che andiamo verso il futuro. Il pensiero può fare qualunque cosa, può creare o eliminare organi e può anche lasciare tracce nel terreno.
Come sono relazionate a Dio le figure dei patriarchi?
Innanzi tutto bisogna dire che è stata fatta molta confusione nel distinguere tra Dio, i profeti e i patriarchi. Dio esiste pienamente solo in uomini come Cristo, i profeti sono persone che hanno determinate capacità, mentre i patriarchi sono i padri dell’Arca. I patriarchi viaggiavano sulla nave di Osiride, costituita da una doppia nave, cioè un’imbarcazione normale ed una rovesciata, legata sotto la prima. La nave capovolta era sott’acqua, creava una campana d’aria ed ospitava i sommozzatori che, attraverso il Nilo, riuscivano a giungere, in apnea, fino ad un corridoio subacqueo che usciva dall’acqua e portava in una tomba presso le zampe della Sfinge.
Di seguito il video-documentario realizzato da Voyager