A pochi chilometri dalle piramidi bosniache ci sono dei ritrovamenti abbastanza curiosi. Queste sfere di pietra perfettamente rotonde sono state ritrovate nei dintorni della valle delle piramidi. E difficilmente è un caso.
Si tratta di oggetti pesantissimi, faticosi da trasportare e possono essere state lavorate solo a temperature incandescenti.
Ci sono molte domande legate a queste sfere: chi le ha fatte, come, quando e soprattutto per quale scopo?
Esiste solo un altro posto nel mondo in cui esistono una tale concentrazione di sfere: il Costarica.
Sono state azzardate ipotesi di ogni tipo, ma nessuna sembra riuscire a trovare le risposte giuste.
Si sa solo che le sfere risalgono, probabilmente, a una data che oggi continuiamo a incrociare sul nostro cammino: dodicimila a.C.
E c’è chi sostiene che, guardate dall’alto, segnino una serie di punti che tracciano una rotta navale.
“Il ricercatore russo Ivan Zapp partendo da Bolas – la città costaricana con la maggior concentrazione di sfere – seguì la rotta indicata dalle sfere e giunse a Uvita sulla costa del Pacifico, altro luogo in cui si trovavano moltissime sfere.
Prolungando la rotta giunse al Monte Chiripò, un colosso di 3.800 metri attraversato da quello che i locali chiamano “Il cimitero della macchina dell’oro”.
Una antica leggenda racconta infatti che al suo interno fu infatti sepolto un oggetto definito “la macchina volante”.
Piramidi che funzionano da antichi “fari” e enormi sfere di pietra che segnano puntini su rotte visibili solo dal cielo: per chi ama far viaggiare la fantasia c’è di che sognare in questo angolo di Bosnia.