Nell’arcipelago giapponese esiste una scimmia il cui nome è Macaca Fuscata. Il comportamento di questa scimmia è stata studiata per circa 30 anni. L’esperimento di cui ti voglio parlare inizia nel 19...
In questi ultimi anni diversi cadaveri di strane creature sono venuti allo scoperto. Il mistero è che finora non si conosce nè a che specie appartengano nè da quale specie derivino. Qualcuno ipotizz...
C'erano 23 gradi sotto zero, in una delle giornate più calde dell'anno, quando l'ultimo "occhio" di IceCube è stato calato a due chilometri e mezzo di profondità nel ghiaccio antartico. Un drappe...
LONDRA - Ai dischi volanti, Winston Churchill fu iniziato nel 1912: nel cielo di Sheerness, in Essex, sopra la base-scuola della Royal Navy qualcuno osservò un oggetto strano che luccicava e rimas...
L'apparizione di un oggetto volante non identificato ha causato commozione (panico? - ndr.) in Tarapacá nella notte di Giovedi. L'oggetto luminoso visto...
Un avvistamento inaspettato è avvenuto in Inghilterra durante la trasmissione televisiva di Max Keiser. Durante l'intervista infatti si nota sullo sfondo un oggetto che appare all'improvviso e si mu...
Perchè la Terra è un paradiso e Venere un inferno? E’un dilemma per chi studia i pianeti ma forse siamo vicini alla soluzione. Venere è il pianeta che precede la Terra. E’ grande quasi come la Terra, si è formato in condizioni analoghe ma è un pianeta completamente diverso dal nostro. Nubi di acido solforico, un’atmosfera di anidride carbonica e una temperatura di 500 gradi. Un vero inferno. Perché tutta questa diversità? Uno studio dell’Università di Tokyo sembra dare nuove risposte. All’inizio i due pianeti sarebbero stati simili, incandescenti e formati da roccia fusa. Venere avrebbe però pagato a caro prezzo il fatto di trovarsi più vicino al Sole di circa 50 milioni di chilometri. Il flusso di particelle che il Sole emette di continuo, il cosiddetto vento solare, avrebbe alterato l’atmosfera venusiana in modo diverso rispetto a quella terrestre. E così, mentre la Terra si è potuta raffreddare nell’arco di qualche milione di anni, su Venere si sarebbe innescato un processo di riscaldamento globale. Un processo che lo rende ancora oggi il pianeta più caldo di tutto il sistema Solare.
UN ASTEROIDE IN COMPAGNIA
Il 31 maggio 2013 è il giorno in cui l’asteroide 1998 QE2 si è spinto alla sua minima distanza dalla Terra. Certo, il termine “minima” riferito alla distanza di quasi 6 milioni di km, circa 15 volte quella che separa il nostro pianeta dalla Luna, suona un po’ strano: di fatto però è il massimo avvicinamento concesso al pezzo di roccia che, da questo punto in poi, ha ricominciato ad allontanarsi seguendo la propria orbita. Piccolo e lontano, osservato con telescopi ottici appare come un punto in movimento sullo sfondo stellato. In questi casi è la strumentazione radar a farla da padrona, rivelandoci molti dettagli: l’asteroide ha un diametro di circa 2,7 km, ha un periodo di rotazione di poche ore e, soprattutto, non viaggia da solo. È in compagnia di un pezzo di roccia più piccolo, circa 600 metri di diametro, che gli fa da luna. Le immagini ottenute finora, grazie all’antenna Deep Space Network in California e all’Osservatorio di Arecibo in Porto Rico, hanno una risoluzione di 75 metri per pixel ma nei prossimi giorni, con l’elaborazione di ulteriori dati, si riuscirà ad essere ancora più precisi.
BENVENUTO LUCA!
5 ore e 46 minuti di viaggio per arrivare molto lontano, e restarci molto a lungo. È l’inizio della missione “Volare” di Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Italiana, decollato il 28 maggio a bordo di una navetta Soyuz, insieme ad altri astronauti alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Una settimana per ambientarsi e poi molte altre di lavoro, esperimenti e anche due “passeggiate spaziali” per un totale di 166 giorni, tanti da battere il record di permanenza di un italiano nello spazio, in precedenza raggiunto da Paolo Nespoli con una decina di giorni in meno. La data del ritorno, il 10 novembre, sembra lontana, ma difficilmente ci sarà tempo per annoiarsi.
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