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Simile ad un cigno, collo lungo, testa piccola, il dorso lungo una decina di metri. Nel corso dell'estate, avvistamento dopo avvistamento, la gente descriveva un animale enorme dalle sembianze quasi p...
Alcune tra foto e filmati della NASA infatti nel corso della storia sono stati preventivamente “filtrati” dell’ente spaziale stesso al fine di occultare al pubblico una realtà extraterrestre che or...
In un remoto passato Giove si è forse mangiato un temibile rivale. E’ la conclusione raggiunta da un gruppo di ricercatori che hanno simulato al computer le fasi di formazione dei pianeti nel nostr...
Durante la caduta dei famosi meteoriti in Russia un testimone registrò l'avvenimento con il suo cellulare ma guardandolo meglio si è poi notato che c'era anche un altro strano oggetto immobile nel c...
Robert Dean è stato impegnato nel campo della ricerca sugli UFO per gli ultimi 40 anni. Cominciò la sua ricerca mentre era in servizio attivo nell'esercito degli Stati Uniti, in cui militò per 27 an...
La "propaganda comunista" di Joséphine Baker sotto le Torri e gli oggetti non identificati avvistati nel cielo di Bologna alla fine della seconda guerra mondiale. Entrambi i casi preoccupavano gli agenti dell'Fbi, tanto da finire in rapporti segreti inviati a John Edgar Hoover, potentissimo direttore del Federal Bureau. I due documenti sono stati divulgati dall'agenzia investigativa che dopo averli declassificati li ha pubblicati sul suo archivio on-line.
Più che un interesse era un'ossessione: l'Fbi seguiva, spiava, controllava gli artisti sospettati di propaganda anti-americana. In Europa, in Italia, fin sotto le Due Torri come è capitato alla cantante e ballerina Josephine Baker. L'artista, prima star internazionale di colore, finì con l'attirare l'attenzione dell'Fbi che su di lei, senza provare mai nulla, aprì un dossier. Negli anni '50, a sostegno dei loro sospetti, gli agenti raccolsero la testimonianza di un giornalista del New York Daily Mirror che l'avrebbe sentita a Bologna spendersi in una "propaganda anti-americana e pro-comunista". Poche righe, ormai pubbliche, che testimoniano solo quanto le antenne del Bureau fossero sensibili oltre Oceano.
Più corposo il secondo x-files bolognese contenuto nel dossier "Ufo" divulgato nei giorni scorsi. In un cablo inviato a Hoover il 18 luglio 1947 si riporta un verbale redatto in un ufficio di polizia del Connecticut pochi giorni prima. Uno scienziato americano, il cui nome è celato, testimonia di strani avvistamenti, alcuni dei quali in Italia, a Milano e Bologna. Sono i giorni dell'incidente ufologico di Roswell, uno dei casi più famosi e dibattuti: uno strano oggetto era da poco precipitato nel deserto del New Messico. Ancora oggi c'è chi parla di un disco volante e del recupero di presunti corpi alieni. Teoria, come risulta dai documenti oggi pubblici, condivisa dall'Fbi degli anni '40. In quei giorni così concitati lo scienziato informò l'agenzia che un suo amico, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, dall'osservatorio di Bologna aveva avvistato oggetti non identificati. Lo stesso era accaduto in altre città secondo una traiettoria ben definita intorno al globo. "Potrebbero essere bombe tedesche - viene messo a verbale - forse atomiche controllate via radio, dirette a terra o contro obiettivi specifici". La fantasia di un uomo affascinato dai complotti? Forse, ma la polizia federale degli anni '40, alle prese con alieni e dischi volanti, sembrò prendere la sua contro-teoria così seriamente da allegarla a un dossier classificato come "top-secret".